Secondo l’ultimo bollettino economico della BCE, la ripresa dell’economia proseguirà nell’eurozona e nel corso del 2022 segnerà un forte recupero.
Il 2022 è l’anno della crescita economica ed entro la fine primo trimestre il PIL euro sarà sopra i livelli pre-covid.
In particolare, la ripresa dell’economia, seppur attualmente moderata, proseguirà nell’area dell’euro e nel corso di quest’anno dovrebbe tornare a segnare un vigoroso recupero.
Questo quanto si legge nell’ultimo bollettino economico della Banca Centrale Europea (BCE).
Il mercato del lavoro
In accordo con le previsioni del bollettino, la ripresa economica sarà determinata soprattutto dalla domanda interna.
In particolare, il mercato del lavoro registrerà miglioramenti grazie all’aumento del numero di occupati e la diminuzione dei beneficiari delle misure di integrazione salariale. Ciò potrebbe provocare un incremento dei redditi e dei consumi delle famiglie sospinti anche dai risparmi accumulati durante la pandemia.
La pandemia
Dal bollettino BCE emerge in particolare la previsione sul PIL: nel primo trimestre del 2022 il prodotto dovrebbe superare il livello precedente la pandemia.
Queste le stime BCE: Prodotto Interno Lordo reale al 5,1% nel 2021, al 4,2% nel 2022, al 2,9% nel 2023 e all’1,6% nel 2024.
Tuttavia, per far fronte all’attuale ondata Covid-19, che ha colpito duramente anche la Svizzera, la maggior parte dei Paesi dell’area dell’euro hanno reintrodotto misure di contenimento più stringenti e questo, secondo gli esperti, potrebbe ritardare la ripresa, soprattutto nei settori del turismo e dell’intrattenimento.
In particolare, la pandemia pesa sulla fiducia dei consumatori e delle imprese e la diffusione di nuove varianti del virus accentua l’incertezza.
In aggiunta, il rialzo dei costi dell’energia incide negativamente sui consumi. Le carenze di attrezzature, materiali e manodopera in alcuni comparti, come nel settore automobilistico che ha visto un crollo delle vendite a causa della crisi dei chip, frenano la produzione dei beni manufatti, causando ritardi nelle costruzioni e rallentando la ripresa in alcuni segmenti del settore dei servizi.
Secondo le previsioni, tutto ciò dovrebbe attenuarsi nel corso del 2022, incentivando la ripresa economica.
Inflazione oltre il 2%, ma in riduzione
"A novembre l’inflazione è ulteriormente salita al 4,9% e rimarrà oltre il 2% per la maggior parte del 2022", è quanto si legge nel bollettino.
La salita dei prezzi è stata registrata soprattutto in Germania, con livelli record del +3,1% per l’anno appena concluso e, anche in Svizzera, il rincaro medio annuo nel 2021 è stato del 2.7%.
Queste le previsioni BCE aggiornate: inflazione annua al 2,6% nel 2021, al 3,2% nel 2022, all’1,8% nel 2023 e all’1,8% nel 2024.
Secondo gli esperti, l’inflazione dovrebbe rimanere su livelli elevati nel breve periodo, ma ridursi nel corso dell’anno e il suo rialzo riflette principalmente il forte rincaro di carburante, gas ed elettricità.
In particolare, alla componente energetica è riconducibile oltre la metà dell’inflazione complessiva registrata a novembre. La domanda, inoltre, continua a eccedere l’offerta che, in alcuni settori, è limitata. Le conseguenze sono particolarmente evidenti nei prezzi dei beni durevoli e di quei servizi al consumo che hanno beneficiato delle recenti riaperture.
Nel corso del 2022 i prezzi dell’energia dovrebbero stabilizzarsi e, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% nel medio termine, “il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno e in qualsiasi direzione”.
In miglioramento il saldo bilancio delle finanze pubbliche
"Sebbene la crisi legata al Covid-19 abbia continuato a incidere pesantemente sulle finanze pubbliche nel 2021, le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti dell’Eurosistema lo scorso dicembre mostrano che il saldo di bilancio è già in fase di miglioramento". È quanto si legge nel bollettino economico BCE.
Inoltre, misure di bilancio mirate e favorevoli alla crescita dovrebbero continuare ad affiancare la politica monetaria. Tale sostegno consentirà inoltre all’economia di adeguarsi ai cambiamenti strutturali in atto.
Infine, un’attuazione efficace del programma Ngeu e del pacchetto ’Pronti per il 55%’ contribuirà a una ripresa più forte, più verde e più equa in tutti i paesi dell’area dell’euro.
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