Il duro impatto delle pandemia sulla sanità svizzera nel corso del 2020 .
Il 2020 è stato un anno tragico per la Svizzera e per tutto il mondo: il virus ha causato un’emergenza sanitaria senza precedenti. Basti pensare che nella seconda ondata (autunno 2020) la mortalità negli ospedali svizzeri ha superato del 50% quella registrata negli anni precedenti. Ancora più drammatici i dati della mortalità nelle case per anziani, che nello stesso periodo ha toccato addirittura l’80%. Questi i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica.
La pubblicazione straordinaria "Impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi sanitari nel 2020"
La pubblicazione straordinaria dell’Ufficio federale di statistica illustra il forte impatto del virus sugli ospedali svizzeri e sulle case per anziani medicalizzate - CPA.
Nel periodo di osservazione (2020) le persone ospedalizzate con diagnosi di infezione da Covid-19 sono state 40’871: il 3% delle ospedalizzazioni totali, 36’244 delle quali in ospedali e reparti di cure acute.
Dai dati si evince che meno di un quarto delle ospedalizzazioni è avvenuta in primavera, durante la prima ondata. A partire dalle fine di settembre si è invece registrato il maggior numero di ospedalizzazioni (69%).
Nonostante l’impennata di ospedalizzazioni causate dal virus, nel 2020 sono stati registrati circa 72’000 ricoveri in meno rispetto agli anni precedenti (–5%). L’80% del calo dei ricoveri riguardava la primavera 2020 (conseguenza dell’obbligo del CF di rinunciare ai trattamenti medici non urgenti e dei provvedimenti degli ospedali per concentrare l’attenzione sui ricoverati Covid).
Calo delle ospedalizzazioni per malattia
Il calo maggiore delle ospedalizzazioni ha riguardato i casi di malattie del sistema osteoarticolare (-8%). Nel picco della prima ondata Covid (tra il 23 marzo e il 12 aprile), per questo tipo di malattie il calo dei ricoveri è stato addirittura di tre quarti in meno rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti. Diminuite di circa 4’000 unità anche le ospedalizzazioni per tumore (-16%),
I picchi registrati in terapia intensiva, in primavera e autunno 2020
Nell’arco di tutto il 2020 il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive è aumentato del 4%: quasi un quinto delle ore registrate in terapia intensiva riguardava casi Covid. Nelle prime due ondate (primavera e autunno) il superamento delle ore in terapia intensiva è stato importante: quasi il 42% in più rispetto ai valori medi registrati negli anni precedenti.
Pazienti ricoverati per Covid-19: spesso gravi
Lo studio ha rilevato che i pazienti Covid-19 hanno avuto un rischio doppio di essere ricoverati in terapia intensiva (12% contro il 5% delle altre ospedalizzazioni).
Il tempo trascorso dai pazienti Covid-19 in terapia intensiva è stato il triplo di quello trascorso per altre patologie (in media 232 ore contro 72). Una volta ricoverati in terapia intensiva, per i pazienti con il virus è aumentato anche il rischio di essere intubati (4 volte in più dei pazienti senza Covid - 40% contro 9%). Infine i pazienti Covid-19 hanno avuto una percentuale più alta di morire rispetto agli altri pazienti (12,4% contro il 2,4%).
Costi delle ospedalizzazioni Covid-19
L’intensità dei trattamenti necessari per trattare i pazienti Covid-19 ha impattato in modo importante sui costi, che sono stati il doppio di quelli sostenuti per pazienti che non avevano contratto il virus (22’978 franchi spesi per pazienti Covid, contro 12’613 franchi spesi per pazienti no Covid).
Il costo medio delle ospedalizzazioni con Covid-19 che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva è stato di 73’532 franchi. Per i pazienti che hanno richiesto l’intubazione i costi hanno invece raggiunto l’importo medio di 107’877 franchi.
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