Anticorpi monoclonali: sono inefficaci contro la variante Delta?

Gabriele Stentella

22 Luglio 2021 - 10:22

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Le terapie a base di anticorpi monoclonali sono veramente inefficaci contro la variante Delta? Uno studio dell’Università di Cambridge sembra confermare questo timore, ma solo per alcuni di loro.

L’efficacia di molte terapie contro la variante Delta del coronavirus è un argomento ancora molto delicato e dibattuto. Si parla il più delle volte della possibilità che alcuni vaccini possano dimostrarsi parzialmente inefficaci nel prevenire il contagio da questa variante, sebbene numerosi dati sembrano confermare l’ipotesi secondo la quale la vaccinazione garantirebbe un decorso asintomatico o con sintomi lievi.

Anche le terapie a base di anticorpi monoclonali sono state spesso accusate di parziale inefficacia verso alcune varianti del SARS-CoV-2, sebbene in molti casi questi timori si siano dimostrati privi di fondamenti scientifici.

Uno studio dell’Università di Cambridge avrebbe tuttavia dimostrato che la variante Delta sarebbe molto resistente ad alcuni anticorpi monoclonali, tre dei quali da poco autorizzati in Svizzera. Cosa si è rilevato nel corso di questo studio? Le terapie in questione sono quindi inefficaci al 100%?

Variante Delta resistente a tre terapie anticorpali, lo conferma uno studio britannico

Secondo quanto si apprende, lo studio condotto nel Regno Unito da un tram di ricercatori di Cambridge avrebbe dimostrato l’inefficacia di tre terapie anticorpali nel combattere l’infezione da variante Delta. Gli anticorpi monoclonali in questione sono il Casirivimab, l’Imdevimab e il Bamlanivimab. Questi tre anticorpi monoclonali sono attualmente utilizzati nel nostro paese ed erano stati in precedenza oggetto di una serie di studi al fine di dimostrarne l’efficacia anche contro le varianti di SARS-CoV-2.

Se gli studi condotti sulle varianti Alfa, Beta e Gamma avevano presentato buoni risultati a sostegno della loro efficacia, il nuovo studio britannico sembra riportare un dato che nessuno avrebbe voluto segnalare.

I ricercatori britannici evidenziano però che i tre anticorpi risultano essere comunque più efficaci se combinati insieme. Anche in questo caso però l’efficacia che si otterrebbe non sarebbe paragonabile a quella mostrata conto le altre varianti.

Non tutti gli anticorpi monoclonali sono inefficaci contro la variante Delta

Alla luce di queste scoperte può risultare comprensibile mostrare scetticismo nei confronti delle terapie a base di anticorpi monoclonali. Non bisogna però cadere nell’errore di considerare tutte queste terapia inefficaci contro la nuova variante.

Infatti se da un lato gli studi di Cambridge hanno evidenziato la resistenza della variante Delta nei confronti del Casirivimab, l’Imdevimab e il Bamlanivimab, dall’altro è emerso un dato positivo riguardante un quarto anticorpo monoclonale chiamato Sotrovimab , la cui autorizzazione è abbastanza recente. Il Sotrovimab infatti ha mostrato un’ottima efficacia nel contrastare l’infezione da variante Delta.

Sviluppato a Bellinzona dalla società ticinese Humabs BioMed , questo anticorpo monoclonale è stato per il momento acquistato in un quantitativo di 3.000 dosi. Questo ordine è assai inferiore rispetto a quelli degli altri preparati anticorpali, ma nei prossimi mesi la sua domanda potrebbe registrare un forte incremento.

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