BNS: mercato immobiliare svizzero troppo vulnerabile

Gabriele Stentella

01/09/2021

01/09/2021 - 11:24

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Dalla Banca nazionale svizzera arriva un nuovo monito nei confronti del mercato immobiliare della Confederazione, giudicato a rischio insostenibilità. Cos’è che alimenta i timori?

Gli analisti della Banca nazione svizzera si dicono sempre più preoccupati per il mercato immobiliare svizzero.

Questa volta non ci si concentra solamente sul progressivo aumento dei prezzi degli immobili che ormai da mesi acquista vigore. Infatti l’osservata speciale è soprattutto la crescita anomala dei volumi ipotecari. Analizziamo meglio la situazione e le possibili previsioni avanzate dagli esperti della BNS.

Ipoteche su immobili: rischio sostenibilità ai massimi al 2014

Durante un intervento tenutosi all’Università di lucerna, il vicepresidente della Banca nazionale svizzera Dr. Fritz Zurbrügg ha espresso tutta la sua preoccupazione per i forti rimbalzi registrati sul fronte delle ipoteche, le quali unite all’aumento vertiginoso dei prezzi degli immobili hanno creato terreno fertile per una serie di instabilità.

Zurbrügg non ha dubbi nel classificare come anomali questi dati, essendo slegati da elementi quali la crescita economica. Oltretutto i livelli registrati nel 2021 si sono confermati i massimi degli ultimi 7 anni. Gli analisti della Banca nazionale svizzera avrebbero stimato che circa il 20-30% dei nuovi prestiti concessi per l’acquisto di immobili residenziali non sarebbe sostenibile qualora si verificasse un aumento dei tassi d’interesse in misura del 3%. Se invece l’aumento dovesse raggiungere il 4%, la platea di prestiti insostenibili raggiungerebbe persino il 40% del totale.

Sopravvalutazione immobiliare sempre più dilagante

Un altro aspetto di cui tener conto riguarda la sopravvalutazione degli immobili, fenomeno che secondo Fritz Zurbrügg avrebbe accompagnato di pari passo la crescita dei volumi ipotecari.

Occorre precisare che un immobile si classifica come sopravvalutato qualora il suo prezzo di mercato risulta superiore in misura pari o superiore al 20% se calcolato in funzione dell’evoluzione del PIL, dell’offerta complessiva di immobili e del tasso d’interesse corrente.

Lo scenario dipinto dagli esperti della BNS in caso di rialzo improvviso dei tassi d’interesse non è dei migliori. Infatti in questa evenienza sarebbe difficile per molte banche riscuotere le rate dei mutui. Lo stesso problema potrebbe manifestarsi se il mercato immobiliare dovesse crollare di colpo.

Alla luce di tutti questi fattori, Fritz Zurbrügg ha affermato che la Banca nazionale svizzera continuerà a monitorare in maniera molto attenta l’evolversi della situazione nel mercato immobiliare e ipotecario. Il numero due della BNS non ha escluso che in un prossimo futuro potrebbe essere presa in considerazione la riattivazione del cuscinetto di capitale, una misura alquanto controversa che la BNS si è riservata il privilegio di poter riutilizzare una volta trascorsa la pandemia. Non resta che attendere e vedere se tale misura sarà veramente attuata nei prossimi mesi o anni.

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