Le elezioni municipali a Bellinzona non hanno incoronato I Verdi, mentre i Liberali Radicali si confermano primo partito. Il Sindaco uscente Branda si dice pronto ad affrontare un eventuale ballottaggio.
I risultati elettorali nella capitale del Canton Ticino non sconvolgono gli equilibri politici cittadini, sebbene vi siano state alcune variazioni relative alle preferenze dell’elettorato.
Il Partito Liberale Radicale conquista 3 seggi, altri 2 sono assegnati all’Unità di Sinistra ed i restanti 2 sono ripartiti tra Lega dei Ticinesi e Partito Popolare Democratico.
Andiamo ora a vedere più da vicino i risultati della consultazione ed i possibili scenari che possono prospettarsi all’indomani di questo voto.
il PLR sfiora il 31%: Gianini distanziato di misura da Branda
Nonostante in altre zone del Cantone si sia manifestata un’avanzata dei Verdi a discapito delle forze di Centro-Destra, a Bellinzona il PLR ha retto benissimo il confronto elettorale, registrando un risultato positivo quando inaspettato. Gli elettori hanno infatti premiato la lista Liberale Radicale con il 30,9% dei consensi, e il candidato Simone Gianini ha ricevuto ben 9.764 preferenze.
Oltre a Gianini, il PLR sarà rappresentato in Municipio da Fabio Käppelli, la cui elezione era attesa e forse scontata, e da Renato Bison. I nuovi eletti hanno ricevuto rispettivamente 7.829 e 5.891 preferenze.
Il Sindaco uscente Mario Branda giudica positivamente il risultato elettorale della sua lista di Centro-Sinistra, che si posiziona dietro al PLR con il 24,2%. Oltre a Branda, è risultato eletto Henrik Bang, il quale con ben 4.945 preferenze sarà il sostituto dell’ex consigliere Roberto Malagrida.
La Lega sale ma sfuma il raddoppio, grande delusione tra i Verdi
Branda è risultato il più votato di queste elezioni municipali, con ben 9.831 preferenze. Nel 2017 era stato eletto con oltre 12.000 preferenze a suo nome.
La Lega si conferma terzo partito con il 17% dei voti, e registra un aumento di 4 punti percentuali rispetto alle scorse elezioni (in controtendenza con i dati che la danno in discesa a livello cantonale). Il leghista Mauro Minotti è risultato eletto a fronte di 4.871 preferenze, mentre il PPD riesce a far rieleggere per la terza volta Giorgio Soldini, che sfiora le 5.000 preferenze.
Parlando invece delle forze politiche che sono uscite sconfitte da questa tornata elettorale, è impossibile non parlare della forte delusione che regna all’interno del fronte di Sinistra formato da Verdi, Movimento per il Socialismo e Partito Operaio Popolare . Solo poco più del 9% degli elettori hanno espresso il loto voto in favore di questa lista elettorale.
Mario Branda non teme un eventuale ballottaggio ed è ottimista sulla rielezione
L’ondata di consenso raccolto dal Partito Liberal Radicale, e l’esiguo scarto di preferenze registrato tra Branda e Gianini (appena 67 schede) hanno suscitato nei media molta attenzione. C’è chi ipotizza che la rielezione di Mario Branda come Sindaco della capitale ticinese possa non essere scontata.
Se per il momento i vertici del PLR non confermano né smentiscono la possibilità di proporre un Sindaco proveniente dal loro medesimo partito, Branda rompe gli indugi e si dice ottimista sulla sua rielezione, anche in caso di ballottaggio.
Stando alle sue parole, il fatto di essere stato il candidato più votato testimonia la grande fiducia che i cittadini nutrono nei suoi confronti. Branda ha inoltre sottolineato che il risultato elettorale conseguito dalla sua lista di Centro-Sinistra a Bellinzona è al di sopra della media cantonale e nazionale.
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