In Svizzera il mercato delle biciclette elettriche sta attraversando un periodo di grande crescita. Desta tuttavia molta preoccupazione l’aumento vertiginoso degli incidenti legati alle e-bike e scende anche l’età media dei feriti.
In Svizzera la mobilità sta cambiando ad un ritmo sempre più veloce. Nello specifico, è il mercato delle biciclette elettriche, chiamate anche e-bike, a registrare un nuovo record storico. Infatti nel corso del 2020 sono state vendute in territorio svizzero circa 170.000 biciclette elettriche, con un incremento pari al 29%.
Se da un lato il successo delle e-bike è sinonimo di mobilità sostenibile e basso (o talvolta inesistente) impatto ambientale, dall’altro occorre sottolineare che questa nuova tendenza ha portato con sé anche numerosi rischi. Nel caso in questione, si parla ovviamente dell’aumento della percentuale di incidenti stradali.
Il Boom delle e-bike costa in media dieci incidenti a settimana
Dal 2005 ad oggi il numero di biciclette elettriche vendute in Svizzera è passato dalle 2000 alle 170.000 unità, crescendo di ben 85 volte. La Pandemia non ha frenato la corsa agli acquisti di questi dispositivi, e c’è anche chi sostiene ne abbia paradossalmente favorito la vendita. Assieme alle e-bike troviamo anche i monopattini elettrici, che stanno penetrando sempre più nel mercato e nella nostra vita quotidiana.
In questi giorni però, i dati forniti dall’Ufficio prevenzioni infortuni hanno evidenziato ancora una volta quali sono i rischi associati a questi mezzi di trasporto green. Stando alle statistiche fornite, in Svizzera si verificano mediamentedieci incidenti a settimana in cui sono coinvolti conducenti di biciclette elettriche.
Nel 2020 il triste bilancio legato agli incidenti in cui erano coinvolte biciclette elettriche è stato di ben 538. In 521 ciclisti hanno riportato ferite gravi, e purtroppo 15 sono anche deceduti.
Nel Cantone Ticino gli incidenti in cui erano coinvolte biciclette a pedalata assistita sono passati dai 16 annui del 2016 ai 37 annui registrati lo scorso anno. Parlando invece di incidenti mortali, nel biennio 2019-2020 sono state tre le vittime. Un ulteriore dato da tenere a mente riguarda l’età media dei soggetti coinvolti in sinistri. Secondo i dati forniti dalla Polizia cantonale, la maggior parte dei soggetti aveva un’età compresa tra i 45 ed i 64 anni.
Incidenti in bicicletta: le proposte per arginare il fenomeno
Sebbene i dati statistici non sembrino puntare il dito sulla negligenza dei giovani, non si può negare che la maggior parte dei soggetti che optano per questo mezzo di trasporto green appartengano alla fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Stando alla normativa vigente in Svizzera, nel nostro paese è permesso guidare biciclette a pedalata assistita solamente a partire dai 16 anni. Il limite d’età scende a 14 anni solamente se il soggetto è provvisto della patente di Categoria M. Nel mese di dicembre, è stata rigettata dal Consiglio Nazionale la proposta che mirava ad abbassare ulteriormente il limite d’età a 12 anni.
Attualmente si sta discutendo riguardo l’eventuale modifica della legge federale sulla circolazione stradale. Se il progetto di revisione dovesse avere esito favorevole, verrebbero introdotte tre novità:
- L’obbligo di indossare il casco per i conducenti di biciclette elettriche che non raggiungono i 25 km/h (attualmente l’obbligo è previsto solo per i veicoli fino a 45 km/h)
- L’obbligo di accendere i fari nel corso della circolazione e dotare la e-bike di un tachimetro.
- L’obbligo anche per le e-bike di rispettare i limiti di velocità previsti per altre categorie di veicoli.
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