Tasso guida confermato a -0,75%. L’instabilità politico-economica fa ipotizzare un aumento dell’inflazione e un rallentamento della crescita del Pil.
Niente di nuovo sul fronte monetario. Nell’esame trimestrale della situazione economica e monetaria, la Banca nazionale svizzera (Bns) ha reso noto di aver deciso di mantenere a –0,75% il suo tasso guida e il tasso di interesse sugli averi a vista. La sua politica monetaria rimane dunque espansiva. Tra le previsioni, l’aumento dell’inflazione, già in risalita negli ultimi mesi. L’invasione russa dell’Ucraina ha accresciuto significativamente l’incertezza in tutto il mondo e questo lascia presumere una crescita del prodotto interno lordo (Pil) svizzero più bassa di quanto prospettato. In questa situazione la Banca nazionale con la sua politica monetaria garantisce la stabilità dei prezzi e sostiene l’economia svizzera.
Inflazione
Negli ultimi mesi, l’inflazione ha proseguito nella sua risalita, attestandosi in febbraio al 2,2%. Motivo principale, l’aumento dei costi dei prodotti petroliferi e dei beni colpiti da difficoltà di approvvigionamento. Tensioni che potrebbero protrarsi a causa della guerra in Ucraina. Per queste ragioni, la nuova previsione condizionata di inflazione della Bns si situa, in particolare per l’anno in corso, su livelli superiori rispetto a quella formulata in dicembre. Anche se, sul lungo termine, il rialzo non è poi così marcato. La nuova previsione per il 2022 mostra l’inflazione al 2,1%, per il 2023 e il 2024 allo 0,9%. La previsione condizionata di inflazione si basa sull’assunto che il tasso guida Bns rimanga invariato a −0,75% lungo l’intero orizzonte previsivo. La ripresa economica globale è proseguita nel quarto trimestre 2021, ma intorno al volgere dell’anno la dinamica è stata temporaneamente penalizzata da una nuova ondata pandemica. Al contempo l’inflazione ha continuato a crescere negli Stati Uniti e nell’area dell’euro. Gli accresciuti prezzi delle materie prime continueranno a sospingere l’inflazione nel breve termine.
La crescita economica rallenta
Dopo un robusto rialzo nei due trimestri precedenti il prodotto interno lordo (Pil) è avanzato dell’1,1% negli ultimi tre mesi del 2021. Complessivamente, l’anno scorso l’economia svizzera ha registrato un progresso del 3,7%. Un andamento positivo fino allo scorso febbraio. Tra il 2021 e l’inizio del 2022 situazione migliorata anche sul mercato del lavoro. La Bns si attende per quest’anno una crescita del Pil pari circa al 2,5%, più contenuta rispetto all’ultima previsione. In questo scenario la crescita subirà un temporaneo rallentamento, per poi tornare ad accelerare, e la disoccupazione dovrebbe ancora diminuire leggermente. Attualmente è difficile valutare come evolverà la guerra e quali saranno le sue conseguenze economiche. Le previsioni per l’economia globale e la Svizzera sono pertanto soggette a un’incertezza molto elevata. I rischi per la crescita sono significativi e orientati al ribasso.
Mercato ipotecario e immobiliare
Il 26 gennaio 2022 il Consiglio federale ha riattivato, su proposta della Bns, il cuscinetto anticiclico settoriale di capitale fissandolo al 2,5% delle posizioni ponderate in funzione del rischio per le quali funge da pegno immobiliare un immobile residenziale in Svizzera. In questo modo i requisiti patrimoniali per le posizioni saranno innalzati dal 30 settembre 2022, andando a preservare e, ove necessario, rafforzare la resilienza del settore bancario.
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