In Cina le borse sembrano risentire delle nuove restrizioni disposte nei confronti delle società tech. Nel frattempo il petrolio raggiunge un nuovo massimo che desta interesse e allo stesso tempo preoccupazione.
La giornata si apre con i listini asiatici che scambiano misti, ma il dato che desta maggiore attenzione riguarda i forti ribassi che stanno interessando i listini di Cina e Hong Kong.
Il governo di Pechino sta portando avanti un’offensiva normativa nei confronti delle grandi società tech, accusate di non rispettare le leggi vigenti in materia di protezione dei dati sensibili. Le restrizioni che stanno colpendo alcuni importanti nomi rischiano di mutare l’interesse che gli investitori hanno fino ad ora nutrito nei confronti di questi titoli.
Sul fronte delle materia prime il petrolio riveste ancora una volta una posizione di rilievo, arrivando a toccare un nuovo massimo storico a causa dei contrasti sorti all’interno dell’OPEC+ sulle politiche comuni.
Come stanno andando le borse? Analizziamo più da vicino la situazione.
Asia: le borse cinesi pagano il prezzo delle restrizioni, bene KOSPI e Nikkei
In questo momento gli indici cinesi viaggiano in territorio negativo, con Shenzhen che lascia sul campo lo 0,28% mentre Shanghai riesce a contenere le perdite ma cede ugualmente quasi lo 0,17%. Anche Hong Kong non registra buoni risultati, con la sua borsa che arretra di quasi lo 0,2%.
A trainare verso il basso i listini sono state le nuove restrizioni cinesi sulle società tech, colpevoli di aver messo in atto comportamenti lesivi della protezione dei dati degli utenti. In particolare a finire sul banco degli imputati è stata la società Didi Chuxing, la cui app è temporaneamente rimossa dagli app store del paese fino al termine delle investigazioni. Pechino sta portando avanti da mesi una serie di offensive contro giganti tech del calibro di Alibaba, Tencent e Meituan, azioni che il più delle volte finiscono per avere un notevole impatto negativo sulle borse del paese e della vicina Hong Kong.
Situazione ben diversa la si riscontra in Giappone e Corea del Sud, con il Nikkei che si rialza e chiude con +0,16% mentre il KOSPI aumenta dello 0,36% la propria capitalizzazione, rivelandosi il listino più reattivo dell’Asia.
Oro nero in rally e i mercati tornano a tremare
Il Petrolio è ancora il protagonista di questa giornata, con e sue quotazioni che sono ora prossime agli 80$. Questo dato sembra per il momento confermare i timori che molti analisti avevano espresso negli scorsi giorni all’indomani delle cattive notizie sul fallimento del dialogo tra i paesi produttori. Ora il timore principale riguarda la possibilità che questi nuovi rialzi possano portare a una guerra dei prezzi.
Parlando invece di metalli, l’Oro è cresciuto di oltre l’1% e continua a tenersi sopra i 1.800$ all’oncia.
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