Le statistiche del governo cinese sottolineano un brusco rallentamento della crescita demografica. Quali possono essere gli effetti sull’economia internazionale?
Negli ultimi dieci anni la popolazione cinese è cresciuta meno del previsto e l’indice di crescita decennale è tornato ai livelli registrati agli inizi degli anni ’50. Gli esperti sembrano concordare sul fatto che questo trend potrebbe portare a un picco negativo entro i prossimi cinque anni.
La potenza asiatica, che è stata una delle prime economie a mostrare segnali di ripresa a un anno di distanza dallo scoppio della pandemia di COVID-19, dovrà ora intraprendere una serie di riforme per mantenere alta la produttività in funzione di una riduzione della forza lavoro.
Il calo demografico cinese può influenzare la ripresa economica mondiale?
Cina: 1,41 Miliardi di abitanti, ma il tasso di crescita decennale è inferiore al 6%
Secondo i risultati del censimento decennale, la popolazione cinese sarebbe pari a circa 1,41 Miliardi di individui. Confrontando questo dato con quello emerso dal precedente censimento decennale 2000-2010, salta subito all’attenzione il calo del tasso di crescita demografica, fermo al 5,38%. Ogni anno la popolazione cinese è cresciuta mediamente dello 0,53%. Per trovare dati peggiori bisogna tornare indietro di più di sessant’anni.
Il commissario dell’Ufficio nazionale di statistica Ning Jizhe ha dichiarato che questa decrescita demografica è correlata alla costante diminuzione dei soggetti femminili in età fertile, oltreché dal progressivo aumento del costo della vita, che in determinati contesti disincentiverebbe le coppie ad avere figli. Sembra infatti che le aree rurali del paese non siano state molto interessate dal fenomeno.
Sebbene in Cina non siano più in vigore le politiche volte al contenimento demografico, i dati del censimento sottolineano una graduale diminuzione delle nascite. Nell’anno della pandemia, i neonati in Cina sono diminuiti del 15% su base annuale.
A questo si aggiunge inoltre il progressivo invecchiamento della popolazione cinese, reso evidente dalla diminuzione dei soggetti in età lavorativa compresi nella fascia d’età 19-59 anni e dall’aumento dei soggetti con età superiore ai 60 anni. Solo nel 2020, gli over 60 sono aumentati di oltre il 5,4%, a fronte di una riduzione del 6,8% dei soggetti in età lavorativa.
Calo demografico: l’economia cinese è a rischio?
Il calo demografico che sta interessando il paese del Dragone rischia di appesantire la pressione lavorativa sugli individui più giovani, che risultano essere mediamente molto istruiti e residenti in aree fortemente urbanizzate.
Una popolazione più vecchia porta inoltre un naturale aumento delle spese relative alle pensioni. Questo è un elemento che fino a questo momento non ha spaventato particolarmente il gigante asiatico, ma in un futuro prossimo rappresenterà una nuova sfida per Pechino.
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