Da un deputato Liberale Radicale ticinese arriva la proposta di estendere l’obbligo di certificazione COVID anche ai Granconsiglieri riuniti per le sedute. Quali sono state le reazioni?
Da ieri la certificazione COVID è divenuta obbligatoria in tutta la Svizzera per partecipare a determinati eventi o per l’accesso ai luoghi al chiuso. Tuttavia per il momento non è previsto l’obbligo di esibirla durante le riunioni dei parlamenti cantonali.
Dalle fila del PLR ticinese è giunta una proposta che sta già raccogliendo sia pareri positivi che negativi tra i diversi partiti presenti in Gran Consiglio: l’estensione dell’obbligo di certificazione COVID per accedere alle sedute parlamentari.
Vediamo insieme chi è stato il promotore di questa richiesta e quali sono le argomentazioni dei favorevoli e dei contrari.
Paolo Ortelli (PLR): obbligo di certificazione per dare il buon esempio
Dietro questa proposta c’è il Liberale Radicale Paolo Ortelli, il quale ha affermato che essendo la situazione ancora molto delicata è bene che anche la politica ticinese faccia la sua parte per sensibilizzare la popolazione riguardo la vaccinazione e l’obbligo di certificazione COVID.
In un’intervista rilasciata ai microfoni di Ticinonews il Granconsigliere ha anche sottolineato che questa misura rappresenta anche un modo per esprimere la solidarietà della politica a quanti si ritrovano a fare i conti con le restrizioni legate alla pandemia. Ortelli ha poi aggiunto che una parte dei cittadini ticinesi potrebbe non sopportare l’asimmetria presente negli ambienti politici.
Ricordiamo che la prima seduta del Granconsiglio è prevista per il prossimo lunedì. Per il momento non è chiaro se l’intero PLR (che attualmente è il partito con più esponenti in Granconsiglio) farà quadrato attorno alla proposta di Ortelli o se preferirà abbandonare questa proposta.
Proposta Ortelli: Centro e Socialisti non molto convinti
Per il momento le uniche formazioni politiche che hanno espresso il loro punto di vista sulla proposta di Ortelli sono il PPD e il PS, formazioni politiche che non sembrano manifestare molto apprezzamento nei confronti di quanto proposto dall’esponente PLR.
La vice-presidente del Granconsiglio Gina La Mantia (PS) ha affermato che al momento l’estensione dell’obbligo di certificazione COVID rischia di alimentare lo scontro tra favorevoli e contrari a discapito delle altre discussioni in programma. L’esponente socialista non si è detta contraria all’estensione dell’obbligo, quanto alla sua imposizione senza il parere favorevole di tutti i gruppi parlamentari. La sua pozione non sembrerebbe pertanto apertamente contraria.
Il leader del PPD ticinese Fiorenzo Dadò non ha invece usato mezze misure nel definire la proposta di Ortelli potenzialmente incostituzionale, in quanto attualmente né in Svizzera né tanto meno in Ticino vige l’obbligo vaccinale.
Non sono ancora arrivati commenti da parte delle altre formazioni di Destra quali UDC e Lega dei Ticinesi, i quali verosimilmente potrebbero essere in profondo disaccordo con Ortelli. Neanche le formazioni di Estrema Sinistra e gli ecologisti si sono ancora espressi a riguardo.
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