Negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito attorno all’impatto ambientale del Bitcoin, che sarebbe alla base di cospicue emissioni di CO2. Chia Coin è una criptovaluta da molti indicata come l’alternativa verde a BTC, ma cosa si nasconde dietro?
Ormai il Bitcoin non è quasi più bersagliato da critiche di natura finanziaria. Sebbene rimanga in egual modo uno strumento altamente volatile, capace quindi di far perdere molto denaro agli investitori, il Bitcoin sembra essersi ormai stabilizzato sopra i 50.000$. Il crescente interesse per i Bitcoin di molte grandi aziende ha inoltre contribuito a rivalutarne il nome. Quello che fino a pochi anni fa sembrava essere soltanto un progetto visionario, ora è divenuto una realtà monitorata con attenzione dalla finanza mondiale.
Tuttavia, l’Oro digitale sembra essere ora oggetto di critiche di matrice ambientalista. Sono infatti sempre di più coloro che individuano nel mining di Bitcoin la fonte di emissione di cospicue quantità di anidride carbonica. Questo tema è molto delicato quanto complesso e non mancano pareri discordanti sull’impatto ambientale del mining.
Recentemente la criptovaluta Chia Coin è stata indicata come possibile alternativa ecologista al Bitcoin. Ma come funziona questa nuova altcoin?
Chia Coin: storia e funzionamento della criptovaluta green
In realtà questa criptovaluta ha sulle spalle già quattro anni di vita, essendo stata lanciata nel 2017 da un network gestito dal fondatore di BitTorrent Bram Cohen.
Lo stesso Cohen affermò nel 2017 di essere intenzionato a rivoluzionare il mondo delle criptovalute con un sistema alternativo al "proof-of-work" (PoW), sul quale si regge Bitcoin.
Chia Coin si basa sul protocollo "proof-of-space-and-time" (PoST), che favorirebbe l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica mediante il Farming, un procedimento che a differenza del Mining porterebbe un minor consumo di energia elettrica.
Al momento Chia Coin sembra muoversi nella stessa direzione di molte altre criptovalute che stanno cercando di modificare, o abbandonare del tutto, il protocollo PoW. Il team di Ethereum ha annunciato infatti l’abbandono del "proof-of-work" a partire dal prossimo aggiornamento.
La criptovaluta green potrebbe approdare presto su Coinbase
Molti esperti sembrano concordare con Bram Cohen riguardo lo scarso impatto ambientale di Chia Coin. La produzione di anidride carbonica riconducibile alle transazioni di Chia Coin è infatti molto lontana dai 300kg prodotti per ogni transazione di Bitcoin.
Questo dato potrebbe, a detta di Cohen e di tutto il team di Chia Coin, spingere alcuni importanti exchange a listare questa criptovaluta nei prossimi mesi. Secondo il fondatore di BitTorrent, anche Coinbase potrebbe presto dare la possibilità ai propri utenti di depositare e scambiare Chia Coin. La società non ha però ancora espresso il suo parere riguardo questa possibilità.
Sembra comunque verosimile che un progetto così interessante dal punto di vista ecologico possa presto trovare una spazio nel panorama mondiale delle criptovalute. Al momento, 1 Chia Coin (XCH) vale circa 560$.
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