Le tensioni tra Cina e Australia si riaccendono a causa dei nuovi dazi sul vino australiano voluti dal governo di Pechino. Cosa si muoverà Camberra questa volta?
Cina e Australia sono nuovamente ai ferri corti, ma stavolta il pomo della discordia tra i due paesi è rappresentato dai prodotti vitivinicoli australiani, che le autorità di Pechino vorrebbero tassare di più.
L’Australia esporta mediamente ogni anno circa 750 milioni di litri di vino, mentre la porzione di vino importata è di poco superiore al 16% del consumo annuo pro capite. Dopotutto, sebbene l’Australia non possa vantare nomi celebri al pari dei vini europei, i suoi prodotti sono comunque molto apprezzati in Asia, specialmente in Cina.
Andiamo a vedere più nel dettaglio cosa è successo e quali sono le misure che Canberra potrebbe adottare contro i nuovi dazi cinesi.
Guerra del Vino: dazi cinesi fino al 218%, Australia porta la questione davanti alla WTO
Come precedentemente introdotto del paragrafo precedente, le autorità di Pechino hanno scelto di imporre nuovi dazi sulle importazioni di vino australiano, con rincari che in alcuni casi sono arrivati anche al 218%. Queste misure sono state volute a dicembre del 2020, ma sono entrate in vigore solamente qualche mese fa. In un’intervista rilasciata a alcune emittenti cinesi, diversi funzionari del governo hanno dichiarato che i dazi rimarranno in vigore per almeno 5 anni, salvo possibili proroghe future.
La Cina da sola assorbe oltre il 50% delle esportazioni australiane di prodotti vitivinicoli, il cui giro d’affari annuale vale diverse centinaia di milioni di Dollari Australiani.
Ma il Primo Ministro Australiano Scott Morrison è già corso ai ripari, interpellando persino l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Secondo quanto riportato da fonti ufficiali del governo di Canberra, Morrison avrebbe preso questa decisione dopo aver avuto colloqui molto stretti con alcuni dei principali produttori di vino del paese, e il ministro per il commercio Dan Tehan ha ribadito che il governo farà il possibile per garantire ai produttori la tutela delle merci australiane.
Pechino però accusa l’Australia di aver intrapreso delle politiche di dumping relativo alle esportazioni, pratica che la WTO ha sempre condannato. Secondo i cinesi, l’Australia venderebbe all’estero i propri prodotti a prezzi troppo bassi rispetto al mercato interno, ma com’era prevedile, Camberra ha negato queste accuse.
Cina-Australia: cronaca di una guerra commerciale infinita
Come sicuramente molti ricorderanno, le relazioni tra Cina e Australia sono ai minimi storici da un anno a questa parte. Le motivazioni sono diverse e spaziano dal delicato tema della gestione pandemica a Wuhan fino alle diatriba tra il colosso cinese Huawei e il governo australiano, che ha progressivamente estromesso la società di Shenzhen dai progetti sulla linea 5G.
Paradossalmente l’Australia è il principale partner commerciale cinese in diversi settori, specialmente quello metallurgico e siderurgico. Dalla terra dei canguri proviene infatti la maggior parte del ferro che Pechino importa, di contro, l’acciaio cinese è molto richiesto in Australia.
Queste ultime tensioni sui prodotti vitivinicoli potrebbero portare questi due paesi sull’orlo di una spietata guerra commerciale, che potrebbe avere delle importanti ripercussioni a livello mondiale.
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