Boom delle esportazioni nel 2021: ecco che cosa abbiamo venduto e a chi

Sara Bracchetti

27 Gennaio 2022 - 19:12

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Orologi, gioielli, prodotti elettronici e soprattutto test Covid-19, novità di un commercio in netta ripresa. A trascinare l’export è la farmaceutica, che domina anche nelle importazioni.

Boom delle esportazioni nel 2021: ecco che cosa abbiamo venduto e a chi

Quasi 260 miliardi di franchi in più in un anno, pari a una crescita del 15,2%: i numeri del 2021 segnano un record per l’export svizzero, che dimostra di aver sconfitto, almeno sul fronte economico, il Covid-19. Se nel 2020 il commercio estero aveva risentito in maniera pesante degli effetti della pandemia, il bilancio dell’anno appena chiuso dice chiaro come i mercati abbiano saputo prendere le misure e reagire con vigore. Segno positivo anche per le importazioni, +10,1%.

Chimica e farmaceutica in testa

Nessuno escluso: l’aumento dell’export è stato generalizzato, con una netta preponderanza del settore chimico e farmaceutico che registra un +12,4% per +14,4 miliardi di franchi. Merito soprattutto dei prodotti immunologici, dicasi anche test per le malattie infettive, che guadagnano un +8,8 miliardi di franchi, per una crescita del 25% rispetto agli standard del passato ante-Coronavirus. Al terzo posto l’industria orologiera, che segna il proprio record personale: il fatturato è aumentato di un terzo, raggiungendo +5,3 miliardi di franchi. Tendenze analoghe per gioielli e bigiotteria, che incamerano 2,8 miliardi in più rispetto al 2020, benché le vendite non abbiano saputo tornare ai livelli che il settore poteva vantare prima del Covid-19.
Dopo la contrazione dei due anni precedenti, anche elettronica e metalli indicano una ripresa, pari rispettivamente al +10% (+2,7 miliardi) e +5% (+2,6 miliardi); +11,2% per gli strumenti di precisione, 1,8 miliardi di franchi.

Germania spodestata dagli Usa

Nessuno dei tre mercati principali ha deluso, anche se i numeri migliori appartengono, come prevedibile, all’Europa, +18,1% per 21,9 miliardi di franchi. Crescita a doppia cifra anche in Nord America, +17% e 7,4 miliardi. Dinnanzi a tali percentuali, non deve fuorviare il +9% (4,4 miliardi) dell’Asia, tutt’altro che misero. Il mercato
è anzi florido, grazie soprattutto al traino di Hong Kong che segna un +23%. Bene anche Cina, Giappone e Singapore. In Europa, domina invece la Spagna, +5,1 miliardi, mente gli Usa spodestano la Germania, sottraendole il titolo di principale cliente che deteneva dal lontano 1954.

Le importazioni e i prezzi dell’energia

Per quanto riguarda le importazioni, l’aumento dei prezzi ha favorito il primato dei prodotti energetici, che segnano un impressionante +69%, pari a 3,9 miliardi di franchi. Anche in questo caso, il quadro è di quelli dove qualcuno inevitabilmente primeggia, ma tutti possono dichiararsi più che soddisfatti.
Analogamente all’export, chimica e farmaceutica si prendono una fetta importante del mercato, +7,1% in totale per 3,6 miliardi.
Aumento del 25% per i metalli, che arrivano a +3,3 miliardi, mentre cibo, bevande e tabacco, in aumento del 7,9% in un anno, raggiungono il massimo storico. In crisi nel biennio 2019-2020, gioielleria e bigiotteria recuperano e si fermano a +2,8%, + 2,4% invece per i veicoli: vale a dire che la ripresa c’è, ma è ancora ben lontana dai fasti del passato, quando i gioielli in oro avevano incamerato per 8,8 miliardi in più rispetto al 2021 e le auto 1,7 miliardi.

Compriamo più in Cina che negli Usa

Anche in questo caso domina l’Europa, in rialzo del 10,9% per 13,9 miliardi di franchi grazie soprattutto a Germania, + 11,2% e 5,5 miliardi di franchi, e a Spagna e Francia, +5% ciascuna.
Al secondo posto l’Asia, dove la Cina da sola è cresciuta di 1,8 miliardi di franchi raggiungendo il massimo storico, mentre la Corea del Sud ha raddoppiato i suoi valori per un incremento di 1,1 miliardi per prodotti esportati in Svizzera. Complessivamente, il continente asiatico guadagna l’8,0% (+3,1 miliardi).
Ultimo il Nord America, che esce comunque appagato dal suo +6,6%, pari a 803 milioni di franchi.
L’ago della bilancia commerciale registra così una differenza nel ritmo di crescita tra esportazioni e importazioni, per un’eccedenza di ben 58,7 miliardi di franchi.

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.