La popolare app di messaggistica viene sempre più utilizzata per compiere truffe. Quali semplici regole occorre seguire per evitare di venire raggirati su WhatsApp?
Stando a recenti rilevazioni la popolare applicazione di messagistica WhatsApp sarebbe il mezzo utilizzato dalla maggior parte dei truffatori per mettere in pratica raggiri.
Creata nel 2009 da due ex dipendenti di Yahoo, questa applicazione è attualmente di proprietà del colosso dei social network Facebook, che nel 2014 l’ha acquistata per ben 19,3 Miliardi di Dollari, investimento che al momento rimane ineguagliato per Facebook.
La grande popolarità dell’app è sicuramente un elemento che ha contribuito a renderla lo strumento preferito per commettere truffe, ma come ci si può difendere da esse? Nei paragrafi successivi andremo a vedere alcune semplici regole che vi risparmieranno eventi spiacevoli.
Agli scammers piace WhatsApp: quasi il 90% dei link dannosi viaggia tramite WhatsApp
In base a rilevazioni eseguite da Kaspersky Internet Security, pare che quasi il 90% dei link dannosi sia transitato per WhatsApp. Le altre app solitamente utilizzate per inviare link corrotti in grado di infettare i dispositivi e rubare informazioni sensibili sono Telegram (5,6%), Viber (4,7%) e Hangouts (1%), mentre la nazione più interessata da questo fenomeno pare essere la Russia. Qui infatti sono stati registrati circa il 46% dee tentativi di phishing partiti da WhatsApp.
Come già premesso, questa applicazione è largamente utilizzata dai truffatori a causa della sua grande popolarità, oltreché delle numerose funzionalità integrate che possono essere usate per condurre un attacco hacker.
I tentativi di phishing transitati per WhatsApp stanno diventando sempre più subdoli, dato che in alcuni casi sono in grado di trarre in inganno persino individui con una grande conoscenza informatica. A fronte di ciò, prendere delle precauzioni risulta essere molto raccomandato al fine di scongiurare gravi furti di dati o anche scambio di materiale che potrebbe risultare dannoso per chi lo possiede.
Semplici regole per difendersi dai tentativi di phishing su WhatsApp
Il primo consiglio utile per riconoscere un link potenzialmente dannoso consiste nell’esaminare attentamente la grammatica. La presenza di errori di ortografia o di caratteri riportati in uno stile differente rispetto a quello usato possono essere dei segnali d’allarme.
Persino i messaggi che arrivano dai nostri amici o parenti devono essere scandagliati molto attentamente, dato che i loro account potrebbero essere stati violati. Se un vostro contatto stretto vi invita a cliccare su un link di dubbia provenienza è bene mettersi in contatto diretto con lui per chiedergli spiegazioni al più presto.
In oltre il 70% dei casi i tentativi di phishing si manifestano sotto le mentite spoglie di società esistenti operanti nel settore del commercio online o persino in quello delle agenzie del lavoro. Tempo fa in Italia si diffuse una truffa che vedeva coinvolti soggetti i quali cercavano di estorcere denaro fingendosi i rappresentanti di una popolare agenzia interinale. Bisogna quindi fare molta attenzione anche alle richieste che provengono da siti che utilizziamo tutti i giorni. Anche in questo caso, è consigliato controllare eventuali errori di ortografia o dettagli insoliti nell’URL del link che ci viene inviato.
L’utilizzo di un buon antivirus può aiutare a identificare meglio i link potenzialmente dannosi.
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