La Commissione Europea si dice scettica riguardo la ripresa dei consumi ai livelli pre-COVID nei paesi UE. Cosa dobbiamo aspettarci?
I cittadini dell’Unione Europea non saranno testimoni del boom dei consumi inizialmente auspicato da alcuni analisti nei prossimi mesi. Ne è convinta la Commissione Europea, la quale è tornata a sottolineare che il ritorno alla normalità sarà molto lento e graduale.
I risparmi dei cittadini UE potrebbero non essere sufficienti e anche l’andamento dell’occupazione peserà molto sulla ripresa europea all’indomani della COVID-19.
Cosa si prospetta all’orizzonte? Vediamo nel dettaglio il parere delle autorità Europee.
Commissione UE: condizioni non favorevoli alla ripresa dei consumi
Il progressivo alleggerimento delle restrizioni e dei blocchi che hanno caratterizzato la vita quotidiana di molti stati dell’Unione Europea non riporterà indietro velocemente le lancette dell’orologio. Ne è convinta la Commissione Europa, che nella sua valutazione mensile ha espresso un parere negativo riguardo le previsioni ottimiste espresse da alcuni analisti.
Stando a quanto riportato, la propensione al risparmio sarebbe cresciuta maggiormente tra i cittadini ad alto reddito, che di contro non sembrano essere molto propensi al consumo. Invece le famiglie a reddito medio o basso non sono riuscite a risparmiare quantità di denaro sufficienti a trainare una ripresa dei consumi.
Per il momento il boom dei consumi è pertanto rimandato. A pesare sulla ripresa economica nell’epoca post-COVID sarà l’andamento dell’occupazione nell’area UE ma anche la velocità con cui saranno spesi i risparmi accumulati nell’ultimo anno.
Anche l’andamento del piano di vaccinazione potrebbe influenzare la ripresa dei consumi, non essendo ancora omogeneo in tutta l’Unione Europea. Il rischio di nuove chiusure e i conseguenti timori legati alla perdita del posto di lavoro o alle difficoltà di trovarne un altro, agiscono in maniera negativa sulla propensione al consumo.
L’incognita rappresentata dal divario generazionale
I giovani in età lavorativa sono stati tra le categorie più colpite dalla crisi del mercato del lavoro. La Commissione Europea ha più volte sottolineato l’importanza che questa "Generazione Perduta" rivestirà nel periodo post-COVID, esortando i governi nazionali a mettere in campo misure di sostegno all’occupazione giovanile.
In tutta l’Unione Europea risparmiati quasi 600 miliardi di euro
Il risparmio complessivo registrato nei vari paesi che compongono l’UE ammonterebbe a circa 600 Miliardi di Euro.
Sarebbero gli stati dell’ex blocco orientale quelli in cui si è risparmiato di meno. Questo divario è da attribuire principalmente a due fattori: al diverso impatto che la Pandemia ha avuto rispetto all’Europa occidentale, e al sostegno ricevuto dai governi, che è stato complessivamente minore.
Non deve inoltre sorprendere che siano proprio questi paesi quelli con le maggiori difficoltà relative alla vaccinazione.
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