Nelle ultime 24 ore sono 9’941 i nuovi contagi in Svizzera. Per combattere il virus e alleggerire gli ospedali il Consiglio Federale introduce misure più restrittive valide da lunedì 20 dicembre
Nelle ultime 24 ore si torno sotto quota 10’000 casi giornalieri a livello nazionale.
Secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica l’UFSP, sono infatti 9’941 i nuovi contag i con 42 nuovi decessi e 167 ricoveri ospedalieri.
Il tasso di positività è del 13,8%, contro il 14,7% della scorsa settimana.
Per contrastare il virus e alleggerire la pressione sugli ospedali e sui reparti di cure intense, il Consiglio federale ha annunciato l’introduzione di misure più restrittive a partire da lunedì 20 dicembre.
Oltre a ciò sul fronte delle vaccinazioni, ora chi vuole ricevere il richiamo potrà farlo dopo quattro mesi, senza dover più attenderne sei come finora.
Ma c’è anche un allentamento per chi arriva in Svizzera.
Da lunedì, oltre ai test PCR, eseguiti al massimo 72 ore prima, saranno accettati anche i test antigenici rapidi eseguiti non oltre 24 ore prima.
L’obbligo di un secondo test a cui sottoporsi dai 4 ai 7 giorni dopo l’arrivo in Svizzera non si applicherà più a chi è vaccinato o guarito.
Infine, saranno nuovamente a carico della Confederazione i costi dei test per il rilascio del certificato.
Non saranno rimborsati solo i test autodiagnostici, i test PCR individuali e i test anticorpali.
Il nuovo sistema di assunzione dei costi sarà valido da domani, sabato 18 dicembre.
Tutte le nuove restrizioni
La situazione in Svizzera è definita preoccupante e per combattere l’avanzare della pandemia il Governo introduce nuove restrizioni su tutto il territorio nazionale. Saranno valide a partire da lunedì 20 dicembre e fino al 24 gennaio.
L’obiettivo primario è di proteggere al meglio le strutture ospedaliere da un ulteriore sovraccarico in modo da garantire a tutti l’accesso ai reparti di terapia intensiva.
Nello specifico, le misure riguardano soprattutto le persone non vaccinate né guarite, poiché verrà introdotto il modello 2G.
Agli spazi interni dei ristoranti e delle strutture culturali, sportive e per il tempo libero e alle manifestazioni al chiuso avranno accesso soltanto persone vaccinate o guarite.
In questo modo si riduce il rischio che vengano contagiate persone non immunizzate.
Sarà anche necessario indossare la mascherina negli spazi chiusi, tranne che per consumare stando seduti.
Qualora non fosse possibile, come durante le prove di gruppi di strumenti a fiato e nelle discoteche, viene richiesto anche un test negativo (regola "2G+").
Sono esentate le persone vaccinate o guarite da almeno di quattro mesi.
Per le manifestazioni con più di 300 persone all’aperto continuerà a valere la “regola 3G” (accesso possibile con il test negativo).
Sul fronte del lavoro, la Confederazione introduce l’obbligo del telelavoro allo scopo di ridurre i contatti sociali fra la popolazione.
Se è necessario il lavoro sul posto, nei locali in cui è presente più di una persona continua a vigere l’obbligo della mascherina.
La mascherina sarà obbligatoria anche nelle scuole del livello secondario II, come i licei.
Il Consiglio federale raccomanda inoltre ai cantoni di introdurlo anche per scuole di livello inferiore, regola già adottata in molte regioni.
Ugualmente raccomandata è l’esecuzione di test ripetuti per interrompere velocemente le catene di infezione nelle scuole.
Inoltre, poiché nella sfera privata il rischio di contagio è più alto, le riunioni private con non vaccinati o guariti presenti con più di 16 anni vengono limitate a 10 persone.
Se tutte le persone sopra i 16 anni sono vaccinate o guarite, il limite per gli incontri al chiuso sarà di 30 persone.
All’aperto, il limite resta di 50 persone.
Ospedali sotto pressione: raccomandato il rinvio degli interventi non urgenti
La situazione epidemiologica è preoccupante: il numero dei ricoveri continua a crescere e in alcune regioni il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva è molto alto.
A essere ricoverate sono soprattutto persone non vaccinate di mezza età o in età avanzata
L’occupazione complessiva delle unità di terapia intensiva è dell’82.70% e il tasso di occupazione dei pazienti Covid è del 34.20%.
Per quanto riguarda la capacità totale degli ospedali svizzeri, l’occupazione complessiva è dell’83.30% e i pazienti infetti occupano il 7.10% dei posti letto
Attualmente 710 persone si trovano in cure intense ed è stata dunque superata la soglia dei 300 ricoverati per Covid-19 oltre la quale non è più possibile garantire un’assistenza ottimale a tutti i pazienti.
Ora si temono altri ricoveri e l’arrivo della variante Omicron.
È per questi motivi che il Consiglio federale ha raccomandato fortemente ai Cantoni di rimandare interventi non urgenti negli ospedali per sgravare il personale sanitario.
La situazione in Ticino
In Ticino il numero dei nuovi casi positivi resta alto ma sembra mostrare una certa stabilizzazione, con numeri in linea con i giorni precedenti.
Nelle ultime ventiquattro ore sono 266 i nuovi casi accertati.
Si segnala un altro decesso legato al Covid-19, che porta il totale da inizio pandemia a quota 1’030.
Nelle strutture sanitarie del Cantone calano ricoverati.
Si contano 95 pazienti Covid (-7 rispetto a ieri), di cui 16 in terapia intensiva (+2).
Nelle scuole ci sono tre nuove quarantene di classe.
Nelle case di riposo non si registrano nuovi contagi.
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