È allarme in Svizzera per la quarta ondata Covid. La Confederazione pensa all’introduzione di nuovi provvedimenti.
La quarta ondata Covid sta colpendo duramente tutta l’Europa e si sta facendo sentire anche nel nostro Paese.
I nuovi casi registrati giornalmente sono in media 6’000, un numero che sale rapidamente e
raddoppia ogni due settimane secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
L’andamento generale è di forte preoccupazione, anche se si rilevano sensibili differenze tra i vari Cantoni.
Ad esempio, in Ticino la situazione è sei volte migliore che nel Canton Nidvaldo.
L’evoluzione della pandemia in Svizzera
Nella giornata di ieri (24 novembre) si sono registrate 8’585 nuove infezioni, mentre sono 17 i decessi e 103 i ricoveri. Il tasso di positività è del 15,29%.
La situazione sul fronte della pandemia in Svizzera "è preoccupante", hanno dichiarato i responsabili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). È il tasso di incidenza a destare maggiore attenzione. I casi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni sono 722,14 e a infettarsi sono soprattutto i giovani tra i 10 e i 19 anni.
Gli ospedali guardano con apprensione all’aumento dei ricoverati tra i non vaccinati di tutte le classi di età, con conseguenze sulla qualità delle cure. Unico dato positivo è il numero di morti che rimane relativamente basso (in media 6-8 decessi giornalieri), oltre al numero di vaccinati in continuo aumento.
Le differenze tra i Cantoni
I casi totali registrati in tutto il Paese salgono a 962.160 con statistiche differenti nei vari Cantoni. Il Ticino è il cantone con la situazione migliore. Mercoledì 24 novembre, si sono registrati 157 nuovi casi che portano il totale dall’inizio della pandemia a 38’125. Non si segnalano ulteriori decessi e il totale delle vittime resta a 1008. In Ticino l’incidenza dei casi è la metà che in Svizzera.
Il governo e le autorità esprimono preoccupazione
Le autorità locali sono in allerta in vista dell’imminente stagione invernale e la riapertura degli impianti sciistici che attraggono turisti locali e internazionali.
Le prospettive sull’evoluzione della situazione epidemiologica sono sfavorevoli e per scongiurare l’emergenza le autorità suggeriscono di premere l’acceleratore sulla campagna vaccinale, anche con la terza dose.
I vaccini restano l’arma più efficace per sconfiggere il Covid. Oggi in Svizzera si è vaccinato con doppia dose il 65,35% delle persone e la campagna vaccinale è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei.
In questo scenario, domenica 28 novembre in Svizzera si terrà un atteso referendum. I cittadini saranno chiamati a esprimersi sull’obbligo di green pass, attualmente riconosciuto a vaccinati, guariti e a chi presenta un test negativo.
Nuovi provvedimenti e misure in vigore
Dopo il governo austriaco che ha recentemente annunciato un nuovo lockdown, la Svizzera sta pensando di introdurre nuove restrizioni per fermare l’avanzare del virus.
In determinati Cantoni, esortati a utilizzare i loro margini di manovra dal Consiglio federale, sono in corso discussioni su un inasprimento delle misure per l’accesso a ospedali, case di risposo e scuole.
Altre opzioni sono l’estensione dell’obbligo di presentare il certificato Covid per accedere a determinate strutture e la reintroduzione dell’obbligo delle mascherine nelle scuole o per eventi che implicano la necessità del certificato.
Il Governo svizzero ha inoltre deciso di rendere obbligatorio il possesso del green pass per partecipare a grandi eventi e manifestazioni in luoghi chiusi, oltre che per entrare all’interno di bar, ristoranti, biblioteche, palestre e piscine.
Al momento non si segnalano nuove restrizioni, ma si rinnova l’appello alla responsabilità da parte della popolazione. Indossare le mascherine, rispettare le distanze e vaccinarsi è fondamentale per sconfiggere il Covid e scongiurare una nuova emergenza.
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