La situazione legata all’emergenza sanitaria in Svizzera continua a preoccupare e le Ferrovie Federali elvetiche hanno deciso di interrompere la circolazione dei treni per l’Italia. Ecco perché.
La Svizzera si trova ancora a dover gestire una situazione preoccupante legata al coronavirus, soprattutto in alcune zone del Paese, tanto che il Governo ha deciso di inasprire le misure di contenimento e a partire da giovedì verrà interrotto anche il traffico ferroviario con l’Italia.
Nell’ultima settimana infatti la curva dei contagi è tornata a salire, segnando un trend in aumento rispetto a quella precedente. Lo scorso lunedì sono stata confermate quasi 10.000 infezioni in sole 72 ore e 176 decessi, che hanno portato la conta dei morti a oltre 5.000 unità per una popolazione di appena 8,5 milioni di abitanti.
Covid Svizzera, stop ai treni per l’Italia
A destare maggiori preoccupazioni è la zona del Canton Ticino al confine con il nostro Paese, dove la curva dei contagi è ormai fuori controllo. Le Ferrovie Federali elvetiche hanno inoltre annunciato che da a partire da giovedì interromperanno al confine la tratta di serie di treni diretti in Italia non riuscendo a rispettare alcune norme anti contagio richieste dal nostro Paese, con gravi ripercussioni sulla circolazione dei lavoratori pendolari lungo il confine, soprattutto tra Lombardia e Ticino.
Secondo quanto stabilito dal nuovo DPCM infatti, le ferrovie elvetiche hanno l’obbligo di misurare la temperatura a tutti i viaggiatori, e di richiedere l’esito negativo del tampone a partire dal 10 dicembre, misure troppo stringenti che la Svizzera non riesce a garantire. In sostanza quindi i lavoratori frontalieri dovrebbero, scendere dal treno una volta arrivati alla stazione di confine e risalire su una vettura svizzera al di là del confine per evitare di essere sottoposti alle stingenti misure italiane.
Le nuove misure del Canton Ticino
Dal ministro della Salute Alan Berset lo scorso lunedì è arrivato l’invito a irrigidire le misure di contenimento del virus a livello locale, soprattutto dove l’epidemia si sta mostrando con più violenza, tra cui il Canton Ticino dove “la situazione non è soddisfacente” ha spiegato il governatore Norman Gobbi, aggiungendo che “c’è pressione sulle strutture sanitarie”. Nella zona di frontiera infatti si registra un tasso di positività estremamente alto, che si attesta al 22%, quasi il doppio di quello nel nostro Paese.
Proprio per questo motivo il governatore Gobbi ha deciso di limitare l’orario di apertura dei bar, che dovranno abbassare le serrande alle ore 19 e dei ristoranti, prevedendo la chiusura entro le 22. La stessa norma sarà obbligatoria anche per sale bingo e night club.
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