Pepe The Frog nasce dall’idea di Matt Furie nel 2005, poi entra nei social, in politica, nel mondo dell’arte digitale e anche nelle crypto. Una breve storia di uno dei meme più famosi del web.
Pepe The Frog, la rana più famosa del web, dopo essere entrata in politica e nel mondo dell’arte digitale, lo scorso marzo Homer The Frog il prestigioso “rarest pepe” è stato venduto per 205 ETH (circa 295.000 USD) stando alle dichiarazioni del suo proprietario, ha spopolato anche nel mondo delle crypto sotto forma di non fungibile token (NTF).
Da dove nasce il personaggio di Pepe?
Pepe The Frog nasce nel 2005 dal fumetto di Matt Furie chiamato Boy’s Club e ha subito molto successo nel web su MySpace, Tumblr e 4chan. Negli anni successivi la sua popolarità è cresciuta molto al punto che alcuni tra influencer e celebrità creavano contenuti video in cui si truccavano come Pepe oppure ritwittavano il meme.
Nel 2016, durante la campagna elettorale per le presidenziali americane, il meme di Pepe The Frog è stato utilizzato dall’alt-right diventandone una figura di spicco. Al punto che il creatore Matt Furie si è dissociato e allontanato dalla sua stessa creazione. Anche Donald Trump ha twittato un meme di lui in versione Pepe.
Pepe The Frog: il debutto nel mondo dei NFT
Per molto tempo Pepe è rimasto un po’ in sordina nel mondo del web, nonostante il suo meme sia ancora molto utilizzato nelle chat o sui social, fino a quando a febbraio Tyler Ward, fondatore di BarnBridge, ha cambiato la sua immagine del profilo Twitter con un immagine di Pepe, dall’intervista riportata su Cointelegraph, Tyler Ward racconta come il fenomeno sia esploso in un solo fine settimana:
“Abbiamo venduto circa 20 Pepe per 1,3 milioni di dollari. Uno è stato comprato per 200.000$! Hanno partecipato un sacco di celebrità.Tutti nelle crypto ne fanno parte.”
Il mondo della crypto rivendica Pepe The Frog, spiegando che veniva utilizzato ben prima che se ne appropriasse l’alt-right: ““Siamo tutti abbastanza progressisti. La comunità di Ethereum non è alt-right, ma ci siamo davvero affezionati a questa rana””, si legge nell’intervista riportata su Cointelegraph.
L’idea nasce appunto con l’obiettivo di riprendersi il meme e convincere l’opinione pubblica che non ha nulla a che fare con il razzismo legato all’estrema destra:
“Ho iniziato questa cosa per scherzo. Volevo solo cambiare la mia immagine del profilo su Twitter. Ma il messaggio antirazzista mi ha davvero toccato perché a quanto pare non sono l’unico nelle crypto a cui piace Pepe, e pensavo fosse assurdo non poterlo usare per colpa di persone razziste.”
Come riporta l’intervista di Cointelegraph.
Un successo durato un fine settimana
Il problema è che Ward non sapeva che Pepe avesse un creatore, Matt Furie, e che proprio nel 2020 avesse girato un documentario sulla storia di pepe “Feels good man”. Quando Ward ha scoperto che la sua imitazione di Pepe aveva ottenuto un guadagno di 210 mila dollari, pari al totale del budget messo a disposizione per il documentario ha annunciato lo stop alle vendite dal profilo Twitter di Non-Fungible Pepe.
Il team ha cercato di contattare Furie e di ottenere la sua “benedizione”, che però non è arrivata. Il progetto si è quindi trasformato in Non-Fungibile Universe con 69 personaggi originali e una valuta chiamata KEK.
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