Le affermazioni del numero uno della Fed spingono il Dollaro ai minimi mensili sull’Euro. Cosa aspettarsi da questa flessione e quali scenari si aprono?
Il tasso di cambio Dollaro/Euro ha appena toccato i minimi da inizio agosto.
Il simposio di Jackson Hole si è concluso con le rassicurazioni del Presidente Fed Jerome H. Powell circa la temporanea bocciatura delle manovre sui tassi d’interesse nel breve periodo. Se da un lato il numero uno della Fed non ha escluso la riduzione degli acquisti obbligazionari per sostenere le imprese a stelle e strisce, dall’altro ha chiarito che l’aumento dei tassi d’interesse sarà valutato in funzione dell’andamento della pandemia.
Il dibattito sul tapering non si ferma ovviamente qui, ma per il momento cosa c’è da aspettarsi? Il Dollaro si rafforzerà nelle prossime settimane o quello odierno rischia di essere il primo di una serie di crolli?
Dollaro/Euro tocca minimo mensile di 0,85
Attualmente il tasso di cambio tra la valuta statunitense e quella comunitaria è pari a 0,85 (mentre il tasso di cambio Euro/Dollaro è pari a 1,18). Di conseguenza 1$ è scambiato per 0,85 Euro. Il rialzo su base mensile è stato pari all’1,2%, che rappresenta la crescita maggiore negli ultimi 30 giorni. Da inizio anno a questa parte il valore corrente era stato toccato per la prima volta a marzo.
Come premesso nel paragrafo introduttivo, il Dollaro ha persone terreno nei confronti dell’Euro a seguito delle rassicurazioni da parte della Federal Reserve, le cui "colombe" sembrano aver avuto la meglio sull’ala più intransigente. Il tapering avverrà, ma Powell ha garantito che non avrà un impatto immediato sulla ripresa economica USA, ancora non del tutto invulnerabile alla pandemia.
Quali sono gli scenari possibili e cosa bisogna monitorare
Le prossime pubblicazioni della Federal Reserve sono attese per il 3 settembre. In questa data saranno rese note le statistiche sull’andamento dei salari USA nel settore secondario e terziario.
Fino a questa data è verosimile aspettarsi una stabilizzazione dell’attuale tasso di cambio del Dollaro sull’Euro o un suo possibile aumento. In entrambi i casi le prospettive non solo rosee per gli operatori.
A pesare sulla debolezza del Dollaro USA ci sono ancora fattori quali la pandemia e le aspettative più miti relative ai consumi di paesi come la Germania. Bisogna però tener conto anche della progressione sul fronte della vaccinazione, che anche negli USA sta raggiungendo ottimi livelli di copertura.
I presupposti per un futuro rafforzamento del Dollaro USA non sono assenti, ma i loro effetti rischiano di avere natura puramente transitoria. Fino a questo momento non resta che attendere il prossimo trimestre.
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