Prolungato fino al 2026 l’accordo con Ffs Cargo: lettere, pacchi e giornali continueranno a essere trasportati giorno e notte in 460 vagoni.
È così da tempi di cui si è persa ormai memoria. Oppure, se si vuole credere alle storie, è dal lontano 1847: centosettantacinque anni in cui la Posta ha affidato con soddisfazione lettere, pacchi e giornali alle Ferrovie. "Ho sentito dire che già un mese dopo l’inaugurazione della Spanisch-Brötli-Bahn, la prima linea ferroviaria della Svizzera che collegava Zurigo e Baden, i treni venivano usati per trasportare lettere", sorride e dice Cornelia Heizmann, co-direttrice della sezione della Posta responsabile del piano "rotaia o strada?". Lieta di annunciare che un rapporto così ben consolidato continuerà almeno fino al 2026: appena prolungato, infatti, il contratto che lega la Posta a Ffs Cargo.
Due tratte: est-ovest, nord-sud
"Sfruttiamo il traffico su rotaia per gran parte dei trasporti interni", conferma la Heizmann, riferendosi anzitutto alla corrispondenza fra centri di spartizione nelle due tratte principali est-ovest e nord-sud. Sul primo asse, ricorda, si trovano i grandi centri di Daillens ed Eclépens, Härkingen, Zurigo-Mülligen e Frauenfeld. Sull’asse nord-sud, invece, i treni servono, tra gli altri, i centri di distribuzione di Basilea, Cadenazzo e Visp. Ai terminali di carico attendono le gru, pronte a trasferire a bordo i container con i pacchi più pesanti; diversa la sorte delle lettere, caricate invece a mano dal personale su treni che entrano direttamente nei centri.
"Recapito ancora più rapido"
Il cui numero è in crescita, parimenti a quello dei volumi, in incremento "costante". La realizzazione di nuovi punti di raccolta, vedasi Untervaz e Vétroz fra i più recenti, è dunque semplicemente necessaria, anche se le superfici a disposizione non sempre sono facili da individuare: specie se le si cerca proprio lungo i binari. Eppure "circa il 50% di tutti i pacchi e le lettere effettua almeno metà del proprio viaggio in treno - continua la Heizmann - Con la realizzazione dei nuovi centri pacchi regionali, in futuro la Posta potrà spartire molti più invii direttamente in loco nelle regioni, garantendo così un recapito ancora più rapido per la clientela".
Sessanta convogli carichi di posta
Sta di fatto che "la ferrovia resterà la colonna portante dei trasporti postali e la prima scelta quando si tratterà di decidere il vettore di trasporto da impiegare". Saranno i treni a dettare il ritmo, come già oggi accade: 45 quelli destinati quotidianamente al trasporto pacchi, 15 alle lettere, per un complessivo di circa 470 vagoni in viaggio per tutta la Svizzera, giorno e notte, con picchi tra le 19 e le 7 del mattino.
Pianificazione anticipata di un anno
Un’organizzazione capillare giocata d’anticipo: per garantire il servizio, le corse vanno infatti ordinate dodici mesi prima. "A inizio aprile 2022 ordineremo ad esempio i nostri treni per il 2023 - spiega Cornelia Heizmann - in modo che Ffs Cargo possa tenerne conto nella pianificazione annuale". Vale a dire che la Posta non può modificare all’ultimo numero di corse e orari dei treni, che circolano secondo una tabella di marcia predefinita e sincronizzata con le attività del personale dei centri di raccolta e smistamento. L’eventuale ritardo di un convoglio si ripercuote così sui destinatari finali di lettere e pacchi; specie in Ticino, nei Grigioni e nel Vallese, dove "dipendiamo dall’arrivo puntuale dei treni affinché, ad esempio, le lettere della Posta A possano essere consegnate entro un giorno".
Strada e rotaia siano "complementari"
Altrove, invece, le relazione con i binari è meno determinante e la strada diventa complementare alla rotaia. Compito della Posta è verificare costantemente dove gli autocarri siano preferibili ai convogli e optare per la ferrovia, economicamente ed ecologicamente più vantaggiosa, solo quando sia in grado di garantire un servizio puntuale agli utenti. Lo pretende il mondo di internet, che ha abituato a ricevere la merce in tempi sempre più rapidi: l’e-commerce non può attendere.
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