Un livello che, secondo l’Istat, non si registrava da almeno 26 anni.
Il costo della crisi si fa sentire oltre confine, I risultati pubblicati sul Calendario Economico italiano annunciano un quadro già designato: i prezzi al consumo su base annua hanno registrato una variazione del 4,8%, rispetto al 3,9% precedente.
Come si apprende da Money.it, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) mensile ha incassato un +1,6% secondo le previsioni, il precedente era 0,4%.
Secondo l’Istat
“L’inflazione a gennaio registra una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8%) che non si registrava da aprile 1996, quando il NIC registrò la medesima variazione tendenziale. I Beni energetici regolamentati trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata, ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici”
In Italia dunque, l’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4%, per l’indice generale e a +1,0% per la componente fondo.
Crisi energetica
Nel mese di gennaio la crisi energetica e delle materie prime non ha lasciato scampo a nessuno. Da un confronto con l’anno precedente emerge la seguente situazione:
- beni energetici: +38,6%, con componente regolamentata a +94,6%; beni energetici non regolamentati a+22,9%;
- beni alimentari non lavorati: +5,3%;
- servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: +3,6%;
- servizi relativi ai trasporti: +1,5%
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