A meno di dieci giorni di distanza dal voto del 26 settembre si fa sempre più acceso il dibattito tra contrari e favorevoli all’Iniziativa 99%. Vediamo quali sono le principali argomentazioni di entrambi i fronti.
L’Iniziativa 99% sarà ricordato come uno dei quesiti referendari più dibattuti del 2021.
La proposta avanzata dalla formazione politica di Estrema-Sinistra Giovani Socialista (GiSo) ha diviso in due non solo la politica ma anche l’opinione pubblica svizzera ed europea.
Ricordiamo che la proposta non prevede un aumento delle aliquote fiscali in essere, ma un aumento del reddito da capitale imponibile. I promotori del referendum vorrebbero che i redditi superiori ai 100.000 Franchi annui fossero tassati in misura del 150% sulla porzione eccedente tale soglia, che non è tuttavia indicata nel quesito referendario. A essere colpiti sarebbero i dividendi azionari, gli utili azionari realizzati, gli interessi e i redditi da locazione.
Stando a quanto riferito da GFS.bern in merito al suo ultimo sondaggio sul tema, se gli svizzeri fossero stati chiamati a votare sull’Iniziativa 99% lo scorso 5 settembre, il 57% l’avrebbe rigettata, il 37% avrebbe invece espresso parere favorevole, e un restante 6% avrebbe lasciato la scheda in bianco o avrebbe preso una decisione in cui non credeva fino in fondo.
I sondaggi non sembrano dunque favorire il fronte del "Sì", ma sappiamo bene che talvolta dalle urne possono venire fuori risultati inattesi. Analizziamo dunque le principali argomentazioni contro e a favore dell’Iniziativa 99% al fine di dare a quanti sono ancora indecisi una visione esaustiva riguardo i cambiamenti che tale iniziativa potrebbe apportare qualora fosse approvata.
Fronte del "No": tutte le argomentazioni per respingere l’Iniziativa 99%
Come ricordiamo, il fronte del "No" raggruppa le formazioni politiche di Centro e Centro-Destra, con il netto appoggio di buona parte del mondo imprenditoriale giovanile ed agricolo.
PERDITA DI POSTI DI LAVORO E RIDUZIONE DEGLI INVESTIMENTI
Una delle principali argomentazioni contro l’Iniziativa 99% vede una correlazione tra la sua approvazione e la perdita di posti di lavoro, congiuntamente alla riduzione dell’innovazione tecnologica e del prestigio che la Svizzera vanta in Europa. Secondo i contrari, quasi tutte le 300.000 aziende svizzere a conduzione famigliare (che danno lavoro a circa 3,2 milioni di lavoratori) finirebbero per andare incontro a una tassazione eccessiva, con una conseguente riduzione sia del personale che degli investimenti per assumere risorse giovani e sviluppare nuove tecnologie.
AUMENTO DEL COSTO PER LE SUCCESSIONI
Inoltre stando al parere dei contrari, anche la successione delle imprese sarebbe più gravosa per l’imprenditore che decide di vendere la propria attività, in quanto la tassazione del 150% indebolirebbe i suoi proventi e lo spingerebbe ad aumentare il prezzo di vendita. Chi acquista l’attività economica dovrà quindi sostenere spese più grandi e indebitarsi maggiormente.
RISCHI PER LE START-UP
Anche le piccole start-up sarebbero colpite negativamente dall’Iniziativa 99% stando al parere del fronte del "No". Per queste imprese il rischio di fallimento sarebbe molto elevato, dato che si tratta di attività non ancora consolidate. Se le start-up svizzere dovessero diminuire, il paese rischierebbe di non essere più visto come meta attraente per gli investitori.
RISCHI PER L’ORDINAMENTO FEDERALE
Secondo i contrari anche l’equilibrio federale della Svizzera ne uscirebbe minato dall’approvazione della proposta, dato che i Cantoni si vedrebbero costretti a rimodulare il proprio sistema fiscale in base all’Iniziativa 99%. L’autonomia fiscale dei 26 Cantoni sarebbe quindi molto ridimensionata.
MAGGIORE TASSAZIONE ANCHE PER I MENO RICCHI
Il fronte del "No" pone l’accento anche sul fatto che in Svizzera i redditi da capitale sono in realtà tassati ben al di sopra della media UE, in aggiunta anche molte imprese piccole e cittadini a reddito medio potrebbero finire tra i tassati al 150%, essendo il reddito di 100.000 Franchi annui un importo raggiungibile anche da chi non appartiene alla categoria dei super-ricchi.
ESODO VERSO L’ESTERO DEI CAPITALI
In ultimo, i contrari evidenziano anche che l’introduzione dell’Iniziativa 99% rischia di favorire l’esodo di molte grandi imprese e imprenditori facoltosi verso l’estero, in virtù del fatto che la Svizzera non sarebbe più un paese attraente per l’imprenditoria. Se le grandi aziende abbandonassero la Svizzera non solo ci sarebbe un aumento della disoccupazione, ma anche la coesione sociale potrebbe venire mento. Come se non bastasse, in periodo di ripresa post-COVID tutti questi fattori rischiano di impoverire lo stato, sempre a detta del fronte del "No".
Per conoscere le altre argomentazioni contrarie all’approvazione dell’Iniziativa 99% vi invitiamo a consultare il portale ufficiale del comitato per il "No".
Fronte del "Sì": tutte le argomentazioni per approvare l’Iniziativa 99%
Si sono schierati per il "Sì" la maggior parte dei partiti e movimenti di Sinistra e tutto il mondo dell’Estrema-Sinistra. Il fronte del "Sì" raccoglie tra le sue fila anche numerosi intellettuali con posizioni più moderate ma ugualmente favorevoli a una tassazione più equa e alla redistribuzione della ricchezza.
MAGGIORE GIUSTIZIA SOCIALE
La principale argomentazione del fronte del "Si" per l’approvazione della proposta riguarda il tema della giustizia sociale. Infatti secondo i favorevoli il profitto dei super-ricchi sarebbe eccessivo a fronte di quello da lavoro delle classi medie e medio-basse. Si sottolinea infatti che l’1% degli svizzeri detenga il 42% della ricchezza complessiva prodotta dai lavoratori, i quali sono infatti il 99% di coloro che non beneficerebbero di ciò che producono.
RAFFORZAMENTO DELLA DEMOCRAZIA
In secondo luogo il comitato per il "Sì" pone l’accento sul fatto che colmare le diseguaglianze presenti in Svizzera porterebbe al rafforzamento della Democrazia. I super-ricchi sarebbero a detta dei favorevoli i principali responsabili delle diseguaglianze, essendo inoltre inoltre i principali finanziatori di gruppi politici mediante campagne molto costose finanziate con quanto spetterebbe invece alle classi medie e medio-basse. Limitare le ingerenze delle classi alte nel parlamento rafforzerebbe la struttura democratica della Svizzera, la quale sarebbe in grado di assicurare maggior benessere ai più bisognosi.
MENO CRISI PER IL 99% DEGLI SVIZZERI
Un’altra argomentazione dei favorevoli si basa sul fatto che il 99% degli svizzeri non sarebbe interessato dalla crisi generata dal restante 1% qualora l’iniziativa venisse approvata. Infatti l’1% dei super-ricchi favorirebbe le diseguaglianze e la crisi economica per salvaguardare i propri interessi, con un conseguente indebolimento del potere d’acquisto delle classi meno abbienti.
RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI
In ultimo il comitato per il "Sì" afferma che l’approvazione dell’Iniziativa 99% permetterebbe la riduzione dei premi di cassa malati e degli affitti e il rafforzamento dei servizi pubblici quali trasporti, istruzione e servizi sanitari. Infatti i proventi della maggior tassazione per i grandi patrimoni sarebbero investititi per il potenziamento di tali servizi, che quindi graverebbero in minor misura sui redditi più bassi.
RIDUZIONE DELLE LAVORATRICI A BASSO REDDITO
In conclusione, i favorevoli all’Iniziativa pongono l’accento sul fatto che la povertà in Svizzera interessa maggiormente le donne, dato che per i salari femminili sono versati mediamente 108 Miliardi di Franchi in meo rispetto ai colleghi uomini. L’alleggerimento del carico di spese per i servizi pubblici e la riduzione delle diseguaglianze andrebbero quindi a favorire soprattutto le donne.
Per conoscere le ulteriori argomentazioni a favore dell’Iniziativa 99% vi consigliamo di consultare il portale ufficiale del comitato del "Sì".
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