I principali marchi di autovetture sono ancora alle prese con la carenza di chip. Toyota ha avvisato sul futuro ridimensionamento della produzione, ma anche in Cina la situazione non è delle migliori.
I microchip sono sempre più introvabili e la loro carenza rischia di avere un impatto disastroso sull’industria delle autovetture.
Da ormai diversi mesi numerose case automobilistiche europee ed extraeuropee si sono viste costrette a ridurre o rallentare la produzione per mancanza di semiconduttori. Il più delle volte questo ha significato anche il crollo delle azioni di tali società, con effetti non virtuosi sull’andamento degli indici di riferimento.
In queste ore la casa automobilistica giapponese Toyota ha ufficializzato il ridimensionamento del target di produzione annuale, mentre in Cina sembrano essere in costante decremento le vendite di autovetture. Cos sta succedendo nello specifico?
Toyota: 430.000 veicoli in meno a settembre per mancanza di chip
Nelle ultime ore l’agenzia si stampa britannica Reuters ha riportato un comunicato dei vertici di Toyota relativo al taglio della produzione annuale. Inizialmente quest’ultima doveva essere pari a 9,3 milioni di veicoli nel periodo compreso tra il 31 marzo 2021 e il 31 marzo 2022, ma la continua mancanza di semiconduttori sta contribuendo ad abbassarne il target a quota 9 milioni.
I dirigenti di Toyota riferiscono che nel mese di settembre la riduzione dei veicoli prodotti sarà pari a 430.000 unità, per poi passare a un’ulteriore riduzione di 330.000 unità nel mese di ottobre.
Anche la pandemia di COVID-19 ha avuto un peso su questi rallentamenti. Infatti in Vietnam e Malaysia sono stati disposti dalle autorità ulteriori Lockdown locali e nazionali al fine di prevenire il diffondersi del coronavirus. Questo ha portato una drastica contrazione dei livelli di produttività, considerando che in questi due paesi del Sudest asiatico sono presenti alcuni dei più importanti stabilimenti Toyota dell’area di riferimento.
In Cina calo delle vendita di auto per il quarto trimestre di fila
In Cina invece le vendite di automobili sono ulteriormente calate per il quarto trimestre consecutivo, con una differenza su base annua che ha sfiorato il 18%. Stando ai dati forniti dalla China Association of Automobile Manufacturers, ad agosto sono stati quasi 2 milioni i veicoli acquistati dai cinesi.
L’iniziale crescita stimata per gli acquisti di autovetture in Cina era pari al 6,5%, ma ora i funzionari della China Association of Automobile Manufacturers concordano sul fatto che tali cifre debbano essere riviste al ribasso.
Unica nota positiva è rappresentata dall’aumento della domanda di auto elettrice o ibride dei marchi quali Nio, Xpeng e BYD co, che rappresentano le eccellenze cinesi per la transizione ecologica. Nel mese di agosto erano stati più di 300.000 i veicoli a basso impatto ambientale venduti in Cina.
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