La confederazione svizzera regola i tetti massimi degli emolumenti per i consigli di amministrazione

Redazione

15 Gennaio 2025 - 12:52

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La Confederazione svizzera introduce tetti massimi per i compensi dei membri dei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, promuovendo trasparenza e responsabilità nella gestione delle finanze pubbliche.

La confederazione svizzera regola i tetti massimi degli emolumenti per i consigli di amministrazione

La Svizzera sta attuando misure decisive per il controllo degli emolumenti delle aziende di proprietà federale. A partire dalle politiche adottate nel 2023, la Confederazione ha stabilito tetti massimi per i compensi dei membri dei consigli di amministrazione di diverse società, tra cui FFS , La Posta Svizzera, Skyguide e altre. Questo intervento mira a garantire una maggiore trasparenza e responsabilità nelle istituzioni pubbliche.

Quali sono le aziende coinvolte?

Un gruppo di aziende di rilevanza nazionale è interessato da questa nuova normativa. Le Ferrovie Federali Svizzere , La Posta Svizzera, Skyguide, RUAG MRO e RUAG International sono solo alcune delle entità che dovranno adeguarsi ai tetti massimi stabiliti dalla Confederazione. Identitas, SIFEM e Swisscom completano l’elenco delle aziende sottoposte a questa regolamentazione. L’obiettivo è uniformare le politiche di compenso, promuovendo così una cultura di austerità e alimentando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche.

Cosa prevede la regolamentazione?

La regolamentazione imposta dalla Confederazione stabilisce i limiti massimi per gli stipendi dei membri dei consigli di amministrazione, oltre a differenziare i compensi tra il presidente del consiglio e il resto dei membri, tranne nel caso di Swisscom. Questa separazione ha un’importanza particolare, poiché permette di stabilire una gerarchia chiara e facilita il controllo interno. L’intento è di evitare disparità che potrebbero generare malcontento tra i dipendenti e la popolazione in generale. La Confederazione intende così assicurare che i compensi siano proporzionati al lavoro svolto e alla situazione economica del Paese.

Quando è entrata in vigore la normativa?

Questa nuova normativa si applica dal 1° gennaio 2023. Le aziende interessate hanno quindi dovuto rivedere le loro strutture di compenso e adeguarsi alle nuove disposizioni. La Confederazione ha fornito indirizzi chiari su come gestire le remunerazioni e le aziende sono state invitate a presentare relazioni dettagliate sulle loro politiche di compenso. Il controllo da parte della Confederazione sulla pianificazione e gestione degli stipendi è un passo significativo verso un sistema più equo e trasparente.

Dove si applicano questi nuovi criteri?

L’applicazione di questo regime di controllo si estende su scala nazionale, toccando tutte le aziende di proprietà federale con sede in Svizzera. Ogni azienda dovrà riferire alla Confederazione riguardo ai propri emolumenti, garantendo così un monitoraggio continuo dei compensi. Ogni violazione di queste normative comporterà conseguenze, e le aziende saranno tenute a giustificare eventuali scostamenti rispetto ai limiti stabiliti. Questo approccio è volto a garantire la responsabilità al massimo livello.

Perché è stata adottata questa misura?

La ragione principale per l’adozione di tali misure risiede nella crescente richiesta di trasparenza e equità nella gestione delle finanze pubbliche. In un contesto in cui i cittadini svizzeri si aspettano una gestione responsabile dei fondi pubblici, la Confederazione mira a ristabilire la fiducia nei propri enti e nelle istituzioni. L’adozione di tetti massimi per gli emolumenti dei membri dei consigli di amministrazione rappresenta una risposta concreta a tali aspettative, permettendo di allineare i compensi alla realtà economica nazionale e di evitare spirali di spesa eccessiva.

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