La diffusione è in collaborazione con La Posta e con l’Ufficio federale di Sanità Pubblica.
La Farmacia dell’Esercito è impegnata a fornire compresse di iodio ai cittadini che si trovano entro un raggio di 50 chilometri dalle centrali nucleari. Queste compresse impediscono l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide e prevengono così successive patologie gravi, come il cancro. Per la diffusione delle compresse è partita la collaborazione tra Esercito, Ufficio federale di Sanità Pubblica e la Posta per la distribuzione capillare sul territorio.
Dove verranno diffuse le compresse
Le compresse allo iodio saranno distribuite nelle zone vicine alle centrali nucleari di Beznau I/II (AG), Gösgen (SO) e Leibstadt (AG): per procedere la Confederazione ha comprato 12 milioni di confezioni da distribuire per una spesa di 34 milioni di franchi, di cui 11 milioni versati dalle stesse centrali nucleari in rate da 1,22 milioni di franchi con un piano dal 2021 al 2029. La procedura segue la normativa elvetica in vigore dal 1° marzo 2014 e non incide sulle spese militari previste. Le confezioni della Farmacia dell’esercito sono riconoscibili perché hanno la confezione arancione a partire da ottobre 2023. L’ente ha tempo fino ad aprile 2024 per completare la distribuzione con la collaborazione della Posta e ha anche tutte le autorizzazioni per tutte le operazioni necessarie al completamento della procedura. La distribuzione interessa famiglie, aziende ed enti pubblici della zona delimitata.
Cosa succede negli altri Cantoni
Gli altri Cantoni al di fuori dell’area indicata avranno delle scorte di compresse di ioduro di potassio da usare in caso di necessità. La centrale di Mulherberg (BE) non funziona più dal 2019 e per smaltirla serviranno alcuni anni: per questa città non è prevista la diffusione obbligatoria delle compresse allo iodio, ma i cittadini potranno fare riferimento alle autorità cantonali in caso di necessità.
L’incontro per fare il punto
Ieri, 17 ottobre, si è svolto alle ore 14 un punto stampa nella filiale di Soletta della Posta, dove i responsabili di Posta, Ufficio federale e Farmacia dell’esercito si sono presentati e hanno spiegato ai cittadini come funziona, rendendosi disponibili alle domande dei cronisti prima di una visita della filiale.
La situazione non è preoccupante, anzi: si cercano di prevenire eventuali problemi alla popolazione per evitare che si presentino. Utilizzare la Farmacia dell’Esercito è un modo sicuro per garantire un’organizzazione impeccabile e la possibilità di avere un unico ente a gestire tutte le procedure di stoccaggio, approvvigionamento, realizzazione, importazione e invio ai cittadini interessati. Così si riesce a dare una risposta a chi abita nelle vicinanze delle centrali nucleari e a non fermare la produzione di energia.
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