In Asia le azioni cinesi concludono la settimana in territorio negativo, mentre negli USA gli utili societari spingono in alto gli indici. Cosa succede?
In questo ultimo giorno di contrattazioni prima della pausa del fine settimana gli indici asiatici si dimostrano deboli, eccezion fatta per il Nikkei che si muove in controtendenza con il dato continentale.
In tutta l’Asia è ancora sotto attenta osservazione l’evolversi dei contagi da variante Delta, con la Cina che impone continue strette sugli spostamenti e minaccia pene severissime per i trasgressori. Il coronavirus preoccupa moltissimo anche le autorità d paesi del Sudest asiatico come Malesia e Thailandia, in cui il computo dei nuovi positivi cresce di ora in ora.
Negli USA nel frattempo i nuovi dati trimestrali sugli utili societari spingono in alto i listini, con S&P500 e NASDAQ che battono nuovi record.
Andiamo a vedere più dettagliatamente la situazione nelle principali piazza d’affari dei due continenti.
Asia: COVID e strette normative affossano le azioni cinesi
Come premesso nel paragrafo introduttivo, le azioni cinesi sono ancora sotto forte pressione e allungano le loro perdite settimanali. Le borse di Shanghai e Shenzhen perdono rispettivamente lo 0,24% e lo 0,3%, mentre a Hong Kong la borsa scambia di pochissimo sotto la parità.
I titoli del Dragone si ritrovano stretti tra la morsa della pandemia e quella delle strette societarie volute dai vertici dello stato nei confronti delle big tech cinesi, ora sotto stretta vigilanza per alcune presunte violazioni di natura fiscale e finanziaria. Molti investitori temono che le prossime mosse di Pechino possano contribuire a determinare un nuovo crollo azionario al pari di quello che lo scorso 26 luglio interessò Hong Kong. Per il momento la cautela è ai livelli massimi.
Anche in Corea del Sud i numeri non sono buoni e il KOSPI arretra dello 0,18%. Il Nikkei è invece l’unica delle principali borse asiatiche a chiudere in territorio positivo, guadagnando lo 0,33% grazie ai forti rialzi dei titoli industriali ed automobilistici.
USA: S&P500 e NASDAQ verso nuovi massimi, c’è attesa per dati sull’ occupazione
Negli Stati Uniti si attendono con ansia i nuovi dati relativi all’andamento del mercato del lavoro. Un possibile risultato negativo rischierebbe di far vacillare il fronte dei falchi della Federal Reserve, i quali prospettano un anticipo del tapering e delle manovre sui tassi.
Nell’attesa tutti i listini USA guadagnano terreno grazie agli utili societari. Il Dow Jones è il listino più tonico e avanza dello 0,79%, mentre NASDAQ e S&P500 si portano ai loro massimi da settimane guadagnando rispettivamente lo 0,65% e lo 0,6% (dato ore 10:00).
Sul fronte dei rendimenti del tesoro decennale USA si registra una progressione a 1,237% rispetto a giovedì, mentre sul fronte delle materie prime il petrolio torna a salire nelle quotazioni, con il WTI che torna a quota 69$ mentre il Brent sfiora i 72$ al barile.
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