I listini asiatici aprono la settimana in netto rialzo, nonostante si registrino ancora movimenti contrastanti. Il petrolio tocca nuovamente gli 80$ al barile, cosa sta succedendo?
La settimana di borsa si apre con il continente asiatico che sperimenta notevoli rialzi dei titoli tech cinesi e delle azioni giapponesi, anche se si osservano ancora scambi misti nei listini della Cina continentale.
Proprio dalla Cina sono giunte notizie che lasciano ben sperare gli investitori sul possibile allentamento della stretta del governo cinese sulle grandi società tech, dato che il colosso del food delivery Meituan ha ricevuto una sanzione per la violazione delle norme antitrust di molto inferiore alle aspettative.
Le materie prima rimangono le osservate speciali di questa giornata, dato che il petrolio è tornato sopra gli 80$ al barile, analizziamo meglio la situazione nelle singole borse asiatiche.
Asia: molto bene Hang Seng e Nikkei, borse cinesi ancora poco toniche
Al momento le borse di Hong Kong e Tokio stanno guadagnando rispettivamente l’1,78% e l’1,6%. In Giappone i titoli sono schizzati dopo l’annuncio del nuovo Primo Ministro Fumio Kishida, il quale sembra essere intenzionato ad abbassare le tasse sulle plusvalenze azionaria per gli operatori nipponici.
Nel listino principale dell’ex colonia britannica il primato di titolo più tonico spetta a Meituan (+7,5%) e Alibaba (+7,5%), me nel complesso il paniere delle azioni tech cinesi ha superato il +3% rispetto all’ultima seduta. Come premesso, le autorità cinesi hanno emesso una sanzione pari a 465 Milioni di Yuan (poco meno di 63 Milioni di Dollari USA) contro Meituan, cifra che è molto inferiore a quanto si ipotizzava. Questo elemento ha rinforzato la fiducia degli investitori nei confronti del titolo. Le borse cinesi però sono ancora oggetto di ribassi con Shenzhen che perde lo 0,3% e Shanghai che tocca di poco la parità. L’incertezza degli investitori è alimentata soprattutto dalle nuove tensioni tra Pechino e Taipei, dopo che il Presidente cinese Xi Jinping ha fatto presente che è interesse della Cina porre rimedio alla separazione dell’isola di Taiwan dal resto del paese.
In Corea del sud nel frattempo la borsa rimane ancora chiusa per festività.
Petrolio nuovamente sopra gli 80$ al barile in piena crisi energetica
Il petrolio si conferma ancora il grande osservato speciale, dopo che la scorsa settimane alcuni brevi cali lo avevano portato sotto gli 80$ al barile.
Più precisamente, attualmente le quotazioni del Brent si muovono sopra gli 83$ al barile, mentre il petrolio WTI è stabile a 80$ al barile, vale a dire le quotazioni massime dal 2014 a questa parte (dato delle ore 9:30). Stando al parere degli analisti il continuo rialzo del greggio in concomitanza con il rafforzamento della crisi energetica rischia di inasprire gli impulsi inflazionistici.
Tra le altre materie prime che al momento registrano modesti rialzi troviamo anche piombo (+0,03%), platino (+0,05%) e palladio (+0,06%), mentre l’oro perde lo 0,09% e scende sotto i 1.756$ all’oncia.
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