I mercati asiatici oscillano nuovamente, con le azioni cinesi che tornano a crescere. L’economia del Dragone registra però anche un aumento dei prezzi di produzione. Cosa succede?
I principali listini asiatici e statunitensi sono ancora in fermento per l’andamento dell’Inflazione negli Stati Uniti, che rimane l’osservata speciale. Per domani sono attesi i nuovi dati che con molta probabilità porteranno la Federal Reserve a comunicare un possibile cambio di rotta, anche se non è del tutto sfumata la possibilità di un rinvio del tapering.
In Cina le borse sono tornate a crescere dopo un inizio seduta deludente, ma l’economia del Dragone mostra nuovi segnali poco rassicuranti circa la sua tenuta, con i prezzi della produzione che sono cresciuti oltre le aspettative.
Analizziamo più nel dettaglio la situazione nei principali listini dei due continenti e i dati cinesi sulla produzione.
Asia: borse cinesi rialzano la testa, ma il costo della produzione cresce oltre le aspettative
Dopo un inizio seduta caratterizzato da forti ribassi, le borse cinesi hanno chiuso la giornata in territorio positivo. Shanghai ha guadagnato lo 0,32%, mentre Shenzhen ha mostrato performance più piatte non riuscendo a superare il + 0,01%. Ma in questa giornata ad attirare l’attenzione degli analisti sono soprattutto i dati riguardanti i prezzi della produzione cinese, schizzati in alto del 9% su base annua, toccando i massimi dal 2008 a questa parte. Per frenare l’impennata dei prezzi agevolata anche dalla corsa delle materie prime, il governo cinese sta considerando anche l’ipotesi di contenere il prezzo del carbone, mossa volta anche a contenere l’aumento dei costi energetici.
Tutti gli altri Indici del continente asiatico scambiano in negativo, con Hang Seng che arretra dello 0,13% mentre in Corea del Sud la borsa perde quasi l’1%, rivelandosi il listino peggiore dell’Asia. In Giappone il Nikkei perde lo 0,35% a causa del crollo dei titoli delle società automobilistiche e del settore energetico.
USA: andamenti contrastanti nei listini e già si pensa al nuovo piano economico contro la Cina
Negli USA le borse hanno registrato oscillazioni abbastanza eterogenee, mentre gli occhi degli investitori rimangono puntato sui dati di domani riguardanti l’andamento del livello dei prezzi.
S&P500 e NASDAQ sono aumentati leggermente rispettivamente dello 0,02% e dello 0,06%, mentre a perdere terreno è stato il Dow Jones, crollato dello 0,09% dopo una seduta caratterizzata da deboli rialzi.
Fonti della Casa Bianca riportano che l’Amministrazione Biden starebbe studiando un nuovo piano economico per contrastare l’espansione dell’economia cinese. Al centro di questo nuovo piano ci sarebbero cospicui investimenti in tecnologia, innovazione e produzione di chip all’interno dei confini nazionali, oltreché nuove misure a contrasto delle società cinesi.
Sul fronte delle materie prima si registra la risalita del petrolio, che al momento scambia mantenendosi ben oltre i 70$ al barile.
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