Di tutti gli investimenti in advertising realizzati nel 2021, la fetta occupata dal digital corrisponde a quasi il 65% (nel 2020 era il 60% e nel 2019 il 52%).
Fatti quattro conti, si prevede che nel 2021 più della metà della pubblicità mondiale - intesa cioè su tutti i mezzi di comunicazione disponibili, escludendo il perimetro della Cina - è in mano GFA, acronimo che sta per Google, Facebook (Meta) e Amazon.
Crescita costante
A confermarlo è il rapporto ‘This Year Next Year: Global 2021 end-of-year forecast’ prodotto ogni anno da GroupM, società leader mondiale nel settore degli investimenti nei media.
Nell’anno che sta per terminare si prevede che gli investimenti pubblicitari cresceranno di oltre il 22%, segnando così il passo di un trend che - ipotizzano gli esperti - si manterrà in ascesa anche nel 2022.
Qualche numero
Nel 2021 Il volume complessivo della spesa in advertising è stimato poco sopra i mille miliardi di dollari. Di questa torta, la fetta occupata dal digital corrisponde a quasi il 65% (nel 2020 era il 60% e nel 2019 il 52%).
Della porzione “digital”, si calcola che nel 2021 circa l’85% è gestito da GFA (sempre Cina esclusa). Un dominio quasi assoluto del mercato, basato essenzialmente sulla forza del tracciamento dei dati in grado di rendere vincente i prodotti proposti dai tre giganti del web.
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