Nuovo affondo della SEC sulle criptovalute: situazione come nel Far West

Gabriele Stentella

24 Settembre 2021 - 08:02

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La SEC americana è tornata a criticare l’attuale situazione sul mercato delle criptovalute, giudicato rischioso al pari degli investimenti che potevano essere svolti nel Far West.

Nuovo affondo della Securities and Exchange Commission (SEC) nei confronti di Bitcoin e del resto delle criptovalute.

Il Presidente dell’ente Gary Gensler ha utilizzato un’efficace analogia storica per descrivere l’attuale situazione presente nel mercato di riferimento, ma questa volta i suoi attacchi sono stati indirizzati anche verso le stablecoin, che ricordiamo essere token ancorati a una valuta o un bene sottostante che di conseguenza ne assicura la stabilità di prezzo.

Cosa è successo nello specifico e perché ora anche le stablecoin sono viste come investimenti non sicuri?

SEC: situazione come nel Far West

Gary Gensler si è avvalso del paragone con la "Wildcat Banking Age" per meglio descrivere l’attuale situazione sul mercato delle criptovalute. Con questo termine si identifica un periodo della storia bancaria statunitense (solitamente identificato tra il 1837 e il 1853, sebbene talvolta lo si reputi concluso con la Guerra di Secessione) caratterizzato da uno scarso controllo da parte delle autorità centrali nei confronti del sistema bancario.

Più nello specifico, in questi anni gli istituti di credito presenti nei territorio del Far West erano molto piccoli e spesso carenti di solidità, elementi che alimentavano il rischio di insolvenza. In aggiunta, spesso queste piccole banche non emettevano prestiti in Dollari USA, bensì in altre valute che facevano loro più comodo, andando a creare di fatto un sistema in cui almeno altre 10 valute erano circolanti assieme al Dollaro.

Il paragone di Gensler appare piuttosto forte e ci aiuta a comprendere meglio l’entità della preoccupazione nutrita dalla SEC nei confronti del mercato criptovalutario. Gensler aveva poi criticato l’elevatissimo numero di criptovalute presenti, sottolineando che oltre il 90% di esse non è basato su progetti validi, ma solamente sulla mera speculazione.

Anche le stablecoin finiscono nel tritacarne

Come premesso, anche le stablecoin hanno attirato le critiche del numero uno della SEC. Gary Gensler ha paragonato le stablecoin alle fiche usate nei casinò per riscuotere le vincite reali.

A detta del Presidente della SEC la stabilità che caratterizza tali valute sarebbe paradossalmente frutto della medesima speculazione che alimenta i movimenti "pump and dump" delle altre criptovalute più comuni. Gensler avverte inoltre sui pericoli legati al riciclaggio che potrebbero annidarsi anche dietro le stablecoin, la cui fama di token stabili e controllati da un soggetto ben definito potrebbe eludere i controlli.

In conclusione al suo intervento, il presidente della SEC ha paragonato la situazione attuale con quella presente nel 2008 prima del fallimento di Lehman Brothers e della crisi che ne seguì. Gensler afferma che la corsa al guadagno e all’investimento degli ultimi anni è fin troppo simile a quella di quel periodo.

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