Come molti avevano previsto, nel I Trimestre del 2021 il PIL svizzero ha registrato una frenata dopo i buoni risultati di fine 2020. Chi ne ha fatto maggiormente le spese?
Dopo la crescita pari all’1% registrata nel IV Trimestre del 2020, l’economia svizzera torna a fermarsi nei primi mesi del 2021, complice soprattutto la pandemia. Questo è quanto riferito dalla Segreteria di Stato dell’economia, che tuttavia non manca di evidenziare le profonde differenze tra questo dato e quello registrato nella primavera del 2020.
Stando a quanto riportato non tutti i settori avrebbero pagato il prezzo delle misure anti-COVID, infatti l’Industria ha seguito un percorso controtendenza, raggiungendo buoni livelli di crescita e andando così a tamponare le perdite registrate nel settore terziario.
Andiamo più nel dettaglio ad analizzare i dati relativi l’andamento del PIL svizzero.
Alberghiero e ristorazione sono i settori più in sofferenza, scendono anche i consumi privati
Nei primi tre mesi del 2021 i settori che hanno sofferto maggiormente sono stati ovviamente quelli della ristorazione e delle attività alberghiere, con un calo di oltre il 30% rispetto al precedente trimestre. Ma le misure anti-COVID hanno colpito molto duramente anche il comparto dello spettacolo e degli eventi, la cui creazione di valore è scesa di poco più del 5%.
La Segreteria di Stato dell’economia riporta inoltre che questi risultati hanno portato una naturale riduzione dei consumi privati, che rispetto al IV Trimestre 2020 sono scesi del 3,3%.
Il comparto del commercio ha conosciuto situazioni abbastanza eterogenee, con il commercio al dettaglio che è stato per esempio capace di limitare gli effetti delle misure anti-COVID, perdendo solo l’1,4% rispetto al precedente trimestre. Complessivamente però anche questo comparto ha perso quasi il 5%.
L’Industria resta solida, mentre nel terziario si osservano risultati misti
Alcuni comparti del settore terziario hanno conosciuto una buona crescita nel I Trimestre del 2021. L’andamento positivo del commercio estero ha infatti portato il comparto finanziario verso una crescita del 2,6%, mentre la creazione di valore della pubblica amministrazione è aumentata di poco più dello 0,7%.
Risultato negativo si registra invece sul fronte delle esportazioni, che si sono contratte di oltre il 5% rispetto agli ultimi mesi dello scorso anno, sebbene questo dato sia comunque migliore di quello registrato nella primavera del 2020.
L’Industria è l’unico comparto che può vantare una crescita solida nel corso dello scorso trimestre, con la creazione di valore che ha superato persino i livelli pre-pandemia. La Segreteria di Stato dell’economia sottolinea infatti che il comparto manifatturiero è progredito di quasi il 5% in tre mesi, con le esportazioni legate a esso che sono andate contro il trend nazionale, aumentando dell’1,5%.
La tenuta dell’Industria ha quindi evitato un calo più marcato del PIL svizzero.
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