Petrolio: aumento oltre i 70 dollari al barile. I motivi

Claudia Mustillo

1 Giugno 2021 - 11:43

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Oggi i future sul Brent del Mare del Nord hanno raggiunto i massimi a quota 70,2 dollari al barile, dopo due settimane. A pesare sul prezzo le prospettive di un aumento della domanda, intanto oggi si attende la riunione dell’Opec+.

Terzo balzo in avanti per il prezzo del Petrolio. Oggi i future sul Brent del Mare del Nord hanno raggiunto i massimi a quota 70,2 dollari al barile, dopo due settimane; mentre quelli sul texano Wti hanno guadagnato l’1,2% scambiando a 67,7 dollari.

Al centro dell’aumento del prezzo del Petrolio ci sono le prospettive positive che riguardano la domanda. Inoltre oggi i paesi dell’Opec+ discuteranno i piani di aumento della produzione.

I motivi del nuovo balzo del prezzo oltre i 70 dollari al barile

L’aumento del prezzo con il balzo oltre 70 dollari al barile rimane comunque nelle previsioni che erano state fatte dagli analisti.

Stando alle previsioni della banca USA Goldman Sachs, infatti, il mercato sta sottovalutando la ripresa della domanda, che dovrebbe crescere fino a 4,6 milioni di barili al giorno entro fine anno, con buona parte di guadagni attesi già nel prossimo trimestre. Per questo motivo dopo aver segnato un target price per il prossimo trimestre dell’anno Q2 di 75 dollari al barile, la banca USA parla di un possibile rally fino agli 80 dollari al barile, stando così le premesse del mercato.

A premiare il Petrolio sono soprattutto gli scenari di ripresa globale in parte legati alla campagna vaccinale che procede a pieno ritmo negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito. Inoltre con la stagione estiva alle porte il mercato attende una ripresa dei viaggi e quindi un’annessa ripresa della domanda.

La riunione dell’Opec+ e le indicazioni sulla produzione

Oggi i paesi esportatori di petrolio dovranno discutere le quote di produzione per giugno luglio calcolando, anche se approssimativamente, le prospettive per la ripresa della domanda negli Stati Uniti e in Europa, insieme alla possibilità di un nuovo flusso di esportazioni dall’Iran, dal momento che nel quadro dei negoziati sul nucleare sull’asse Washington-Teheran si è prevista anche la rimozione delle sanzioni all’Iran da parte dell’amministrazione americana di Biden.

Non è probabile che i piani di rilascio e di produzione dell’Opec+ vadano oltre luglio, visto l’alto grado di incertezza sui volumi dell’offerta iraniana al termine dei negoziati con gli Stati Uniti.

La rassicurazione del segretario generale dell’Opec

Proprio sul fronte Iran, il segretario generale dell’Opec, Mohammad Barkindo, ha rassicurato gli investitori :

“Prevediamo che il ritorno della produzione e delle esportazioni iraniane sul mercato globale avverrà in modo ordinato e trasparente”.

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