Da giorni si parla molto della pillola realizzata dalla casa farmaceutica Merck & Co. per la cura casalinga della COVID-19. Ma si tratta di una terapia veramente efficace?
La vaccinazione con i vaccini anti-COVID rimane il primario strumento di prevenzione contro il contagio da coronavirus, ma sul fronte delle terapie specifiche contro la malattia non esiste ancora un trattamento che più degli altri assicura la guarigione.
Certamente l’uso di anticorpi monoclonali e di terapie che comprendono anche farmaci immunosoppressori possono concorrere a migliorare notevolmente il quadro clinico dei pazienti COVID-19. Tuttavia come si è spesso sottolineato anche gli anticorpi monoclonali potrebbero perdere efficacia in base alla variante COVID-19 responsabile della malattia, oltretutto non si tratta di terapie a buon mercato, visti gli alti costi per realizzarli.
Negli scorsi giorni però dagli USA è arrivata la notizia riguardante una pillola contro la COVID-19 che sarebbe efficace anche contro le varianti principali. Cosa si sa di questa nuova terapia?
Cos’è la pillola anti-COVID di Merck & Co. e quanto è efficace?
Il nome scientifico del nuovo farmaco sviluppato dalla multinazionale farmaceutica USA Merck & CO. è molnupiravir. Si tratta di una terapia casalinga per chi accusa i primi sintomi di COVID-19 in forma da lieve a moderata.
Questo aspetto rende il molnupiravir un farmaco interessante, dato che al momento non sono ancora disponibili terapie casalinghe mirate contro il coronavirus, anche se nell’ultimo anno altre Big Pharma avevano iniziato studi al fine di produrne.
Il molnupiravir abbassa notevolmente le probabilità di ospedalizzazione e decesso nei pazienti che lo assumono, dato che nel corso degli studi di Fase III solo il 7% dei pazienti arruolati per la sperimentazione non ha risposto bene alla terapia.
La pillola anti-COVID sarebbe anche in grado di contrastare la malattia causata dalle varianti più pericolose, quali per esempio la variante Delta. Infatti nel corso degli studi non si sono registrati cali di efficacia nei confronti delle altre varianti del coronavirus.
Per approfondire meglio i criteri con cui sono stati condotti gli studi e la percentuale di efficacia precisa di questo trattamento, vi invitiamo a consultare il seguente articolo pubblicato sul portale italiano Salutarmente.it.
Quando arriverà in Svizzera la pillola anti-COVID?
Al momento Merck & Co. ha reso noto che sono in essere diversi accordi con numerosi paesi per la distribuzione di enormi quantitativi di molnupiravir. Ovviamente finché la terapia non riceverà l’approvazione delle diverse autorità sanitarie non sarà possibile somministrare il molnupiravir.
Negli USA tuttavia la produzione si vasta scala della pillola è già incominciata, essendo Merck & Co. fiduciosa circa l’approvazione da parte della FDA entro fine anno. Proprio con il governo statunitense la società ha stipulato un accordo per la fornitura di almeno 1,7 milioni di lotti.
In Svizzera l’approvazione da parte di Swissmedic potrebbe arrivare in concomitanza o subito dopo quella della FDA o dell’EMA. In questo momento però non si può ancora fornire una scadenza veritiera. Certamente nel 2022 si auspica possano essere prescritte già le prime dosi di molnupiravir su suolo elvetico.
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