Le raccomandazioni sono arrivate in seguito alla manifestazione da parte del presidente russo Vladimir Putin di voler ricorrere al suo arsenale nucleare nel caso in cui la Russia fosse “minacciata”.
Mentre le sirene antiaereo non danno tregua alle città dell’Ucraina, l’Unione europea ha accelerato i piani per “migliorare la risposta dei Paesi membri in caso di incidente nucleare”. Lo riporta il Financial Times, secondo cui gli Stati dell’Ue sono stati incoraggiati ad “aumentare le scorte di pillole di iodio, tute protettive e altri medicinali”. Allo studio anche strategie per affrontare i tanti temuti attacchi chimici e biologici.
Quali sono le linee guida Ue?
Le raccomandazioni della Commissione europea sono arrivate dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha manifestato l’intendo di ricorrere al suo arsenale nucleare nel caso in cui la Russia fosse “minacciata”. E in seguito all’allarme lanciato dagli Usa riguardo il possibile uso da parte dell’esercito russo di armi chimiche e biologiche in Ucraina.
Stando a quanto riferito da un portavoce della Commissione europea al Financial Times, i piani Ue sarebbero precedenti all’invasione in Ucraina. Il portavoce avrebbe poi dato conferma circa l’obiettivo dell’esecutivo europeo: aumentare la preparazione nell’area delle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari.
Paesi confinanti: Italia e Germania
Negli scorsi giorni, anche nella vicina Italia è stato aggiornato il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. Nel testo, tra le misure indicate, si parla di "riparo al chiuso" con il consiglio alla popolazione di "restare nelle abitazioni con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione e condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo. Con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni".
Anche in Germania le armi nucleari fanno paura. Le farmacie sono state prese d’assalto e dall’inizio della guerra hanno visto esaurire nel giro di qualche giorno le proprie scorte.
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Nei giorni scorsi, le autorità hanno fatto presente che le compresse allo iodio sono impiegate in caso di un grave incidente in una centrale nucleare su suolo elvetico. La necessità per la popolazione di assunzione in seguito a un evento di questo tipo fuori dai confini di Stato dipenderebbe sia dal luogo dell’evento, che dalle condizioni del vento. E la Centrale d’allarme nazionale ordinerebbe l’immediata assunzione. Da Berna sottolineano poi che sarebbe utile attenersi alle indicazioni e di non prendere pastiglie allo iodio come misura preventiva. Le compresse sono efficaci solo se assunte al momento giusto, cioè non troppo presto o troppo tardi. Se prese troppo presto, la saturazione della tiroide potrebbe non andare a buon fine o essere parzialmente efficace, di conseguenza le pastiglie perderebbero la loro efficacia.
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