Polemiche al Casinò di Campione d’Italia: assunzioni contestate e risposte istituzionali

Redazione

19 Gennaio 2025 - 10:51

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Le assunzioni di nuovi croupier al Casinò di Campione d’Italia suscitano polemiche e denunce da parte dell’opposizione, sollevando interrogativi sulla gestione e il rispetto del concordato fallimentare.

Polemiche al Casinò di Campione d'Italia: assunzioni contestate e risposte istituzionali

La situazione al Casinò di Campione d’Italia si fa sempre più complessa con l’emergere di polemiche relative all’assunzione di nuovi croupier. La questione ha sollevato preoccupazioni tra i membri dell’opposizione, che sostengono che tali assunzioni violerebbero il concordato fallimentare in atto. Le accese dialettiche tra le parti coinvolte pongono interrogativi significativi sulla gestione di questo importante ente di intrattenimento e la sua sostenibilità economica nel lungo termine.

L’assunzione di nuovi croupier e le contestazioni

Chi si occupa della gestione del Casinò di Campione d’Italia è attualmente sotto i riflettori per l’assunzione di due nuovi croupier, un evento che ha scatenato la reazione dei consiglieri di minoranza del gruppo Campione 2.0, rappresentati da Simone Verda e Gianluca Marchesini. Secondo quanto riportato dai consiglieri, l’assunzione di questi nuovi dipendenti sarebbe stata effettuata senza il rispetto delle procedure previste dal concordato fallimentare, che stabilisce chiaramente la priorità nell’assunzione degli ex dipendenti del casinò. In altre parole, essi affermano che non sia stata realizzata alcuna selezione formalizzata o bando di concorso.

La loro denuncia è stata formalizzata agli organi competenti, incluso il giudice delegato al concordato del tribunale. Le accuse di violazione della normativa sul lavoro sembrano mettere in discussione la trasparenza delle politiche di assunzione, nonché la fiducia nella direzione dell’ente. Questo episodio solleva importanti interrogativi sul rispetto delle regole in un contesto già complicato dal concordato stesso.

La risposta della dirigenza del Casinò

In risposta alle contestazioni sollevate, Mario Venditti, presidente della Casinò Campione d’Italia, ha fornito chiarimenti riguardo alle procedure di assunzione. Secondo Venditti, il regolamento approvato il 16 novembre 2021 consente deroghe specifiche per l’assunzione di personale a termine, ciò significa che i nuovi croupier potrebbero essere stati assunti per sostituire membri del personale temporaneamente assenti che mantengono il diritto al posto.

Venditti ha inoltre sottolineato che, nonostante il piano concordatario preveda un numero maggiore di dipendenti, la cifra attuale di 169 lavoratori è significativamente inferiore rispetto a quanto stabilito per il 2024 e il 2025. Questo calo di assunzioni potrebbe compromettere gli obiettivi economici del Casinò, mettendo a rischio la stabilità della struttura. Dalla ripresa del casinò, il numero di dipendenti era salito a 174 nel gennaio 2022, ma, contrariamente alle aspettative, la situazione lavorativa ha visto una riduzione anziché una crescita.

Le prospettive future del Casinò di Campione d’Italia

La mancata realizzazione del piano di assunzioni aleggia come un’ombra sul futuro del Casinò di Campione d’Italia. Il piano concordatario prevedeva, infatti, l’inserimento di 100 nuovi dipendenti entro la fine del 2024, obiettivo che, stando alle attuali proiezioni, appare sempre più irrealizzabile. Gli incassi stimati, a loro volta, non sembrano avvicinarsi alle aspettative, sollevando preoccupazioni non solo per la gestione interna, ma anche per il futuro di un luogo che ha una forte valenza storica e turistica.

Il contesto generale del Casinò evidenzia una dualità tra governance e necessità di conformità alle normative, aspetto che potrebbe rivelarsi decisivo per il prosieguo delle operazioni. Mentre la polemica continua a crescere, il futuro dell’ente resta avvolto dall’incertezza, nonostante gli sforzi volti a rispettare le disposizioni del concordato.

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