Fanno eccezione i farmaci generici, che scendono ma mantengono comunque un divario poco al di sotto del 50%.
I farmaci continuano a essere più cari in Svizzera. Alcuni farmaci generici costano addirittura quasi il doppio rispetto ad altri Stati europei. Tuttavia, la differenza di prezzo è in calo e anche in modo abbastanza netto, se si considerano gli ultimi dodici mesi.
Si restringe il gap con i Paesi europei
Si stima che, nel 2023, la differenza con il resto d’Europa sia pari a solo dell’11%: vale a dire una diminuzione di quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente, come hanno annunciato oggi la compagnia di assicurazione sanitaria Santésuisse e l’associazione delle aziende farmaceutiche di ricerca Interpharma. A determinare il ribasso, le continue riduzioni di prezzo dell’Ufficio federale della sanità pubblica e i prezzi dei preparati originali, più bassi in Svizzera.
In calo anche i farmaci brevettati all’estero
In media, i prezzi dei farmaci brevettati all’estero sono ancora inferiori del 5,4% rispetto alla Svizzera. L’anno scorso, tuttavia, il divario era maggiore e raggiungeva l’8,8%. I preparati originali con brevetto scaduto costano invece all’estero il 10,8% in meno che in Svizzera: il che significa che la differenza di prezzo è diminuita di 3,6 punti percentuali se paragonata con il 2022.
Generici e biosimilari i più costosi
Tuttavia, per quanto riguarda i farmaci generici, il divario di prezzo con i Paesi limitrofi rimane molto elevato. Quest’anno la differenza è stata del 46%, che comunque corrisponde a una leggera diminuzione di due punti percentuali rispetto all’anno passato. Anche i cosiddetti biosimilari, farmaci generici di origine biologica, costano il 27,5% in meno all’estero. Nel 2022 tuttavia, anche in questo caso il divario era maggiore, pari al 34%.
«Un grande potenziale di risparmio»
È dunque qui che Santésuisse vede un grande potenziale di risparmio: in questi prodotti di imitazione. L’associazione ha chiesto pertanto che i prezzi dei generici e dei biosimilari vengano costantemente rivisti al ribasso, in modo da allineare il mercato svizzero a quello europeo.
In uno studio, sono stati confrontati i prezzi di fabbrica in Svizzera con quelli di Belgio, Danimarca, Germania, Finlandia, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria e Svezia per i farmaci protetti da brevetto e quelli in scadenza, nonché per i generici e i biosimilari nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2023.
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Movimento verso il basso
«L’andamento dei prezzi dei farmaci si muove in una sola direzione, ovvero verso il basso! - è entusiasta René Buholzer, direttore di Interpharma - I farmaci protetti da brevetto non sono ancora più costosi che in altri Paesi. Inoltre, grazie ai regolari controlli dei prezzi, l’industria genera ogni anno un risparmio ricorrente di oltre un miliardo di franchi per il sistema sanitario. È chiaro, tuttavia, che abbiamo un problema strutturale di accesso dei pazienti ai farmaci nuovi e innovativi. L’attenzione politica ai costi sta mettendo a rischio la qualità delle cure e l’accesso dei pazienti. Questi problemi strutturali devono essere affrontati con decisione».
Obiettivo: generici e biosimilari
Verena Nold, direttrice di Santésuisse, intravede un notevole ambito di internveto nel settore dei farmaci non coperti da brevetto: «Per abbassare i prezzi dei generici e dei biosimilari a livello europeo, è necessario monitorarli e ridurli costantemente. I pagatori di premi ne trarrebbero un beneficio diretto, in quanto si risparmierebbe un miliardo di franchi, pari al tre per cento dell’importo dei premi».
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