Referendum: per una Svizzera senza pesticidi sintetici

Claudia Mustillo

4 Giugno 2021 - 12:48

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A distanza di meno di dieci giorni dalla votazione referendaria del 13 giugno, analizziamo il secondo quesito: per una svizzera senza pesticidi sintetici. Quali sono le motivazioni del Sì e quali quelle del No?

Poco meno di dieci giorni ci separano dalla votazione referendaria del 13 giugno, dove gli svizzeri sono chiamati ad esprimersi su cinque quesiti di grande importanza per l’economia e la società: agricoltura e ambiente (acqua e pesticidi), la legge Covid-19, la legge CO2 sulle emissioni di gas a effetto serra e infine le nuove misure per la lotta al terrorismo.

Dopo aver trattato del primo e del terzo quesito, rispettivamente per acqua potabile pulita e cibo sanoe la legge covid-19, analizziamo il secondo quesito: per una Svizzera senza pesticidi sintetici.

Il testo del quesito

Volete accettare l’iniziativa popolare «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici»?

Per una Svizzera senza pesticidi, in breve

Il secondo quesito, così come il primo, ha per oggetto l’agricoltura e il benessere ambientale. "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici" vuole bandire l’uso delle sostanze dannose nell’agricoltura. Anche questa iniziativa, depositata tre anni fa, è stata respinta dal Governo e dalle Camere.

In particolare i pesticidi sono sostanze che vengono utilizzate in agricoltura per la protezione da organismi e agenti patogeni nocivi o indesiderati. Per prevenire i danni alla salute e all’ambiente queste sostanza sono sottoposte a controlli e possono essere utilizzati solamente i prodotti omologati dalle autorità competenti.

Anche il corretto utilizzo è soggetto a controlli, ma per l’iniziativa popolare questi requisiti tuttavia non sono sufficienti a tutelare la salute e l’ambiente.

L’obiettivo dell’iniziativa per una Svizzera senza pesticidi sintetici

L’iniziativa vuole vietare i pesticidi sintetici in Svizzera, un divieto che andrebbe a toccare il settore dell’agricoltura, la produzione e la trasformazione di derrate alimentari nonché la cura di aree pubbliche e di giardini privati.

Non sarebbe consentita neanche l’importazione dall’estero di derrate alimentari che contengono pesticidi sintetici o che sono stati prodotti grazie all’utilizzo di queste sostanze. Il divieto dovrebbe essere integralmente in vigore entro dieci anni, fino a quel momento il Consiglio poterebbe autorizzare alcune eccezioni per far fronte a situazioni di emergenza. Trascorsi i 10 anni, però, le eccezioni non saranno più riconosciute.

Le raccomandazioni per il No

Il Consiglio Federale e il Parlamento sostengono che il divieto richiesto dall’iniziativa è eccessivo, questo limiterebbe l’approvvigionamento di derrate alimentari nonché la scelta dell’importazione di derrate alimentari. Inoltre le norme sarebbero difficili da rispettare nell’ambito della produzione e questo divieto violerebbe gli accordi commerciali internazionali.

Le raccomandazioni per il Sì

Il comitato per l’iniziativa spiega come queste sostanze utilizzate contaminino i mari, i fiumi, l’acqua potabile oltre che le derrate alimentari e sono nocivi per la salute. La procedura dell’omologazione, sostiene il comitato, per questo lo scopo ultimo è quello di liberare la Confederazione da queste sostanze dannose.

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