Il progetto della centrale a biogas di Stabio riparte dopo ostacoli burocratici, puntando a migliorare l’autonomia energetica e la gestione degli scarti organici, con avvio previsto entro il 2025.

A Stabio, il progetto per la centrale a biogas, che era rimasto in standby per molto tempo, ha finalmente riacquistato slancio. Mentre l’idea di realizzare l’impianto si era già affermata in passato, recenti sviluppi hanno superato gli ostacoli burocratici che avevano bloccato il progetto. Con l’obiettivo di ampliare l’autonomia energetica della regione, la notizia ha generato un rinnovato entusiasmo tra le amministrazioni comunali e gli stakeholder locali. L’impianto, ubicato nella zona industriale di via Lische, è ora pronto a entrare nella fase operativa, con una previsione di avvio entro il 2025.
Un processo lungo che finalmente riparte
L’iter per la realizzazione della centrale a biogas ha avuto inizio nel novembre del 2017, quando venne presentata la domanda di costruzione. Inizialmente, ci furono segnali di ottimismo, con l’ottenimento della licenza edilizia nel 2018 e la creazione nel 2021 della società Biogas Stabio SA, responsabile della gestione del progetto. Questo lungo percorso non è stato, però, privo di difficoltà. Dopo l’approvazione della variante al progetto avvenuta nel 2023, un’importante svolta è stata rappresentata dall’Ordinanza sulla promozione dell’energia , che ha previsto sovvenzioni significative per il finanziamento delle infrastrutture. Tuttavia, il progetto ha incontrato opposizioni, con ricorsi presentati contro l’autorizzazione a costruire. Fortunatamente, la vertenza è stata risolta favorevolmente, dando il via libera alle operazioni.
La bocciatura del ricorso ha rappresentato una vittoria per le autorità locali, nonché un segnale positivo per il rilancio di un’iniziativa che mira a migliorare la gestione degli scarti organici nel Mendrisiotto. Con la risoluzione delle questioni legali, ora il prossimo passo è rimettere in moto il progetto insieme ai progettisti, avviando le fasi necessarie per la costruzione dell’impianto.
Collaborazione tra comuni e settore agricolo
Il progetto della centrale a biogas di Stabio non rappresenta solo un’opportunità di sviluppo locale, ma è anche il risultato di una fruttuosa collaborazione tra i comuni di Stabio e Chiasso, entrambi soci paritari nel progetto. Le aziende Ams e Age SA stanno lavorando insieme per garantire la riuscita dell’iniziativa, mirando a un approccio che consideri attentamente la gestione dei rifiuti organici. Gli scarti alimentari e agricoli saranno utilizzati come risorse primarie per alimentare la centrale, il che contribuirà a una maggiore sostenibilità ambientale.
Il sindaco di Stabio, Simone Castelletti, ha espresso ottimismo riguardo al nuovo avvio del progetto, sottolineando l’importanza di garantire un’autonomia energetica sostenibile per la comunità. Le strategie adottate si allineano con la crescita di una coscienza ambientale che sta caratterizzando le politiche locali, rendendo il progetto non solo un’opportunità economica ma anche un passo significativo verso la transizione energetica.
Prossimi passi e tempistiche
Le prossime fasi del progetto prevedono una valutazione approfondita della situazione attuale in merito ai contributi pubblici e un aggiornamento del business plan, che inizialmente prevedeva un investimento di circa 4 milioni di franchi. Stefano Quarenghi, recentemente nominato Direttore dell’Azienda comunale di Stabio, ha evidenziato la necessità di un’analisi dettagliata delle opzioni tecniche disponibili per l’attivazione della centrale.
Entro la fine di gennaio, è stata programmata una riunione con i progettisti, durante la quale verranno esaminati i dati aggiornati sulla disponibilità di biomassa e i requisiti di investimento necessari. Si stima che entro marzo 2024, si possano avere informazioni definitive relative ai costi e alla fattibilità dell’inizio dei lavori. L’anno 2025 si prospetta quindi come cruciale, con l’obiettivo di inaugurare la centrale e garantire un nuovo impulso per le politiche energetiche e ambientali della regione. Questo impegno rappresenta non solo un’opportunità per Stabio, ma anche un modello per altre realtà alla ricerca di soluzioni energetiche sostenibili.
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