L’UDC ha presentato una proposta per sospendere in via temporanea l’accordo con l’UE relativo ai frontalieri, ma il Consiglio federale ha già espresso il suo dissenso.
I frontalieri tornano a essere oggetto di dibattito politico, ma questa volta non solo a livello cantonale. Con una mozione presentata dal suo consigliere Piero Marchesi, l’UDC è tornata a chiedere al Consiglio federale un giro di vite sulla circolazione dei lavoratori frontalieri In Svizzera.
Nello specifico, la forza politica di Destra ha chiesto la temporanea sospensione del trattato con l’Unione Europea in quei Cantoni particolarmente colpiti dalla crisi occupazionale. Il Consiglio federale ha però bocciato questa iniziativa, che ora potrebbe essere discussa al Parlamento.
Andiamo a vedere nello specifico le caratteristiche di questa proposta presentata dall’UDC.
UDC: sospendere temporanea dell’accordo UE per reintrodurre contingentamenti e priorità agli svizzeri
La proposta presentata dall’esponente dell’UDC Piero Marchesi vedrebbe la reintroduzione dei contingentamenti sulle entrate di lavoratori stranieri nei Cantoni che confinano con l’estero e che sono interessati da una situazione occupazionale non buona. Assieme ai contingentamenti sarebbero reintrodotte anche alcune misure a favore delle assunzioni di personale svizzero rispetto al personale frontaliero.
Stando al parere del deputato UDC, in alcuni Cantoni svizzeri l’aumento del tasso di disoccupazione sarebbe stato accompagnato da un paro aumento del numero di frontalieri. La libera circolazione sarebbe dunque la principale causa dell’alto numero di disoccupati presenti in alcuni Cantoni di frontiera e secondo l’UDC una temporanea sospensione dell’accordo stipulato con l’Unione Europea permetterebbe di migliorare il quadro occupazionale.
In base a quanto stabilito dall’articolo 14 dell’Accordo bilaterale, una delle parti contraenti ha facoltà di porre limitazioni sulla libera circolazione di individui solo se sussistono gravi difficoltà di natura sociale o economica. Un precedente interessante riguarda la Spagna, paese che nel 2011 pose delle forti limitazioni all’entrata di lavoratori provenienti dall’Est Europa (soprattutto Rumeni) a causa dell’alta disoccupazione e della forte frenata del proprio PIL.
Consiglio federale: favorire la ripresa senza limitare nessuno
Il Consiglio federale non ha tardato a esprimere un parere negativo riguardo la proposta avanzata da Marchesi. In una nota il Governo ha dichiarato che eventuali limitazioni nei confronti dei frontalieri potrebbero paradossalmente avere un’influenza negativa sull’economia di alcuni Cantoni, nei quali si fatica a reperire personale locale adatto a ricoprire le medesime mansioni dei frontalieri.
Il Consiglio è inoltre tornato a ribadire l’efficacia dei provvedimenti messi in campo fino a questo momento per tamponare l’emorragia occupazionale dovuta alla situazione pandemica.
Per il momento la proposta dell’UDC non sembra dunque aver riscosso l’appoggio delle istituzioni, sebbene fonti ufficiali del partito abbiano affermato di essere intenzionati ad andare fino in fondo. Se il Parlamento dovesse esprimersi a favore di questo proposta, per i frontalieri potrebbero prospettarsi alcune limitazioni considerevoli.
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