Svizzera: arriva il contratto per l’anticorpo monoclonale Sotrovimab

La Confederazione ha sottoscritto un contratto con l’azienda GlaxoSmithKline SA per la prenotazione di uno dei medicamenti che sembrerebbe essere più promettenti contro il nuovo coronavirus: l’anticorpo monoclonale Sotrovimab.

Sotrovimab: cos’è e a cosa serve?

Riavvolgiamo il nastro delle notizie e torniamo a fine maggio quando è arrivata una grande svolta per la cura al coronavirus: dopo l’Europa il via libera all’utilizzo dell’anticorpo monoclonale VIR-7831 contro la Covid - vista la situazione emergenziale - arriva anche dalle autorità americane.

Gli anticorpi monoclonali sono anticorpi clonati in coltura che vengono iniettati per via endovenosa al paziente allo scopo di neutralizzare il virus.

A differenza del vaccino, il nuovo farmaco serve a trattare coloro che hanno contratto il virus evitando così il peggioramento della malattia e il rischio ospedalizzazione. Il farmaco avrebbe un’efficacia dimostrata dell’85% nel prevenire l’ospedalizzazione dei pazienti e ricordiamo che è stato nel laboratorio Humbas a Bellinzona per curare i pazienti affetti dal Coronavirus.

Il nuovo contratto stipulato dalla Confederazione

L’Ufficio federale della sanità pubblica, su raccomandazione della Swiss National Covid-19 Science Task Force, ha stipulato un nuovo contratto per l’accesso alle dosi di anticorpi monoclonali per il trattamento della Covid-19.

Alla base del contratto ci sono 3 mila dosi dell’anticorpo Sotrovimab, sviluppato da GlaxoSmithKline e VIR Biotechnology.

Anche se al momento il medicamento non è stato ancora omologato nella Confederazione, dopo l’adeguamento dell’ordinanza 3 Covid-19 ancora atteso al momento, potrebbe essere utilizzato per trattare i pazienti affetti dal virus già durante la procedura di omologazione.

La Confederazione si farà carico dei costi dei trattamenti nel settore ambulatoriale fino a quando non saranno rimborsati dall’assicurazione malattie obbligatoria.

Qual è l’importanza del farmaco?

Sotrovimab è stato scoperto nel laboratorio Humbas a Bellinzona per curare i pazienti affetti dal Coronavirus. Il direttore Filippo Riva aveva spiegato in un’intervista a Radio 3I:

Questa autorizzazione da parte delle autorità americane è un passo importante, che arriva dopo una prima opinione favorevole da parte dell’autorità europea (Ema). Questo passo permetterà a diversi Stati di comperare l’anticorpo e metterlo a disposizione degli ospedali e dunque dei pazienti.

"Si tratta di un tassello importante", questo perché il farmaco può essere utilizzato nelle fasi iniziali della malattia, quando si hanno i primi sintomi ma non si è ancora ospedalizzati.

L’anticorpo monoclonale, insieme alla campagna di vaccinazione potrebbe fare la differenza quando i casi torneranno ad aumentare per evitare lo stress e la pressione sul sistema sanitario.