Nel nostro paese la propensione a farsi vaccinare sembra essere in aumento, ma a quanto ammonta la platea di svizzeri che non nutre alcun dubbio o timore nei confronti dei vaccini?
Come ha ripetuto anche il Presidente della Confederazione Guy Parmelin lo scorso fine settimana, in Svizzera il traguardo dell’immunità di gregge è sempre più prossimo.
Secondo quanto riportato da fonti dell’Ufficio federale della sanità pubblica, i cittadini elvetici completamente immunizzati sarebbero prossimi al 30% della popolazione, mentre circa il 44% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
La progressiva diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva e delle ospedalizzazioni ha contribuito ad aumentare la fiducia nell’efficacia della vaccinazione, sebbene a livello locale sembrano persistere alcune riluttanze.
A quanto ammonta la percentuale di svizzeri disposti a farsi vaccinare? Andiamo ad analizzare i dati resi noti dall’UFSP su questo tema.
UFSP: Più di un terzo degli svizzeri non temono i vaccini
Come premesso nel paragrafo precedente, sono in costante aumento gli svizzeri che hanno abbandonato ogni scetticismo nei confronti della vaccinazione contro la COVID-19.
Attualmente i dati forniti dall’Ufficio federale della sanità pubblica e diramati dalla popolare testata "20 Minuti" dipingono un quadro molto rassicurante: il 71% degli intervistati è propenso a farsi vaccinare e ha vinto ogni resistenza dettata da credenze o fake news contro i vaccini anti-COVID.
Sembra inoltre che questa percentuale possa crescere ulteriormente del 6% nei prossimi mesi. Questa è infatti la percentuale di individui che non avrebbero ancora un’idea molto chiara, ma che non hanno escluso la possibilità di accettare la somministrazione del vaccino per ragioni legate soprattutto all’ambito lavorativo o famigliare.
Parlando proprio della ragioni che spingono un individuo a farsi vaccinare, tra la maggior parte degli svizzeri sembra prevalere lo spirito di solidarietà. Infatti circa il 26% degli intervistati ha affermato di volersi vaccinare per senso civico, mentre un 25% di loro ha affermato di essersi sottoposto alla vaccinazione per tutelare la salute dei soggetti a rischio nel proprio nucleo famigliare. Il 24% degli intervistati ha poi affermato di riporre molta fiducia nei vaccini per il ritorno alla normalità.
La propensione alla vaccinazione è relativamente bassa tra gli under 35
La propensione alla vaccinazione sembra essere massima (88%) tra gli individui over 65, mentre tra i giovanissimi si registrano i dati peggiori. Nella fascia d’età 18-34 anni solo 2 soggetti su 4 si dichiarano favorevoli e fiduciosi nell’efficacia dei vaccini, mentre la restante parte si dichiara scettico o persino restio a farsi vaccinare.
Secondo molti le vacanze estive potrebbero però aiutare molti ragazzi e ragazze a vincere le resistenze ai vaccini, invogliandoli a vaccinarsi per poter viaggiare liberamente nelle mete turistiche più predilette dalla popolazione giovanile.
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