Negli Stati Uniti le autorità avrebbero formalizzato un’accusa per frode bancaria nei confronti dei vertici della società che gestisce la stablecoin. Cosa può succedere ora? Quanto è attendibile la notizia?
Dopo le stoccate da parte della Federal Reserve e del Dipartimento del Tesoro USA, ora Tether deve fronteggiare le pesanti accuse che sarebbero state formalizzate contro i vertici dell’azienda Tether Holding Limited.
Infatti sembra che il Dipartimento della Giustizia USA abbia aperto un’indagine formale per frode bancaria, procedimento che rischia di generare forti ripercussioni sul mercato delle criptovalute. La veridicità di quanto riportato è tuttavia oggetto di controversie e secondi alcuni sarebbe solamente una grande fake news creata per gettare fango sulla stablecoin.
Cosa sta succedendo e perché bisogna seguire con molta attenzione questa vicenda?
Indagini per frode bancaria su Tether, ma la società smentisce
Stando a quanto riportano importanti media statunitensi come Bloomberg, le indagini non sarebbero relative alle operazioni recenti, bensì a una serie di azioni risalenti al triennio 2012-2015.
Le autorità USA avrebbero il sospetto che i vertici aziendali della società che gestisce la stablecoin omonima non abbiano mostrato trasparenza nei riguardi di alcune transazioni che sarebbero state collegate ad operazioni svolte nel mercato delle criptovalute. Le fonti di Bloomberg sarebbero tre individui classificati come persone informati dei fatti, la cui identità è stata mantenuta segreta.
Da Tether Holding Limited è però arrivata una sonora smentita alla notizia riportata sulla nota rivista finanziaria, accusata ora dai vertici della società di aver dato spazio a una clamorosa fake news. Nonostante ciò, tra Tether Holding Limited e il Dipartimento di Giustizia è in essere un dialogo di natura ancora incerta. Fonti societarie affermano che si tratta solamente di una volontà da parte dell’azienda nel fornire il proprio supporto e la propria collaborazione.
Restano i dubbi sulle riserve in Dollari di Tether
A prescindere se la notizia relativa alle accuse di frode sia veritiera o meno, resta il fatto che Tether è ancora sotto l’attenzione delle autorità per la questione relativa alle riserve in Dollari che garantiscono la stabilità delle quotazioni della criptovaluta.
Come ricordiamo, poco meno del 76% delle riserve di Tether è composto da denaro, depositi a breve e titoli di credito. Il 12,5% è invece composto da crediti garantiti, mentre la porzione composta da fondi e metalli preziosi rappresenta poco meno del 10%. Infine vi sarebbe l’1,64% delle riserve composto da investimenti in criptovalute.
Tra chi sostiene che una simile ripartizioni non sia sufficiente a garantire l’ancoraggio al Dollaro USA si conta anche la famosa agenzia di rating Fitch, a quale avverte che in presenza di forti shock su Tether si rischia un collasso del mercato delle criptovalute.
Tether rimane pertanto un osservato speciale.
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