L’importo è pari al 12,4% in più rispetto al primo semestre 2021, grazie sia ai margini di interesse più elevati, sia alle recenti acquisizioni.
Un incremento importante, pari al 12,4% in un anno: l’Union Bancaire Privée ha chiuso il primo semestre 2022 con un utile netto di 112,6 milioni di franchi, a fronte dei 100,2 milioni registrati nel 2021.
In calo il patrimonio in gestione
A determinare il trend positivo, sia i margini di interesse più elevati, sia le recenti acquisizioni, che hanno portato a una crescita dei ricavi del 10,5%. Al 30 giugno, il patrimonio in gestione risultava però di 148,2 miliardi di franchi; erano 160,4 miliardi solo sei mesi prima.
Danske Bank International fa da traino
Un calo del 7,6% (12,2 miliardi di franchi) dovuto alla forte correzione dei mercati finanziari. La raccolta netta è però di segno positivo, +3,4 miliardi di franchi, grazie in particolare dall’acquisizione di Danske Bank International, completata nel primo trimestre 2022. Ciò ha permesso di compensare i deflussi tra i clienti esistenti, principalmente investitori istituzionali.
Quasi 100 milioni di ricavi in più
I ricavi sono passati da 562,1 milioni di franchi nel primo semestre 2021 a 620,9 milioni, grazie a un margine di interesse netto di +42,7 milioni così come all’aggiunta delle attività Millennium Banque Privée alla fine del 2021 e Danske Bank International nel 2022. Notevolmente cresciuti anche i ricavi del trading, principalmente forex: con 16,5 milioni hanno contribuito a compensare il calo dell’attività di trading tra i clienti privati.
Moody’s conferma il rating positivo
In rialzo i costi operativi, 411,7 milioni di franchi nella prima metà del 2022 rispetto a 372,7 milioni nello stesso periodo del 2021: +10,5%, risultato diretto delle acquisizioni e degli investimenti recenti. La sua solidità finanziaria di UBP resta comunque confermata dalla decisione di Moody’s di mantenere il suo Aa2 rating sui depositi a lungo termine.
Il ceo: «All’altezza di guerra e inflazione»
«La forte correzione dei mercati finanziari e la ripresa della volatilità dall’inizio dell’anno hanno influito direttamente sia sulla nostra base di attivi che sull’attività di intermediazione tra i nostri clienti - ha commentato il ceo Guy de Picciotto - Tuttavia, tassi di interesse più elevati e movimenti favorevoli dei tassi di cambio, in particolare l’aumento del dollaro, hanno consentito a UBP di ottenere buoni risultati. In un momento di grande incertezza derivante dal conflitto in Ucraina e dai rischi di inflazione, dobbiamo mostrare agilità e adeguare la nostra offerta per rispondere alle preoccupazioni dei clienti, oltre ad essere pronti a investire di nuovo quando sarà il momento».
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