Vaccini a mRNA: conosciamo veramente tutto?

Gabriele Stentella

25 Giugno 2021 - 17:17

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Rispetto ai vaccini anti-COVID a vettore virale, quelli a mRNA sono considerati più efficaci contro SARS-CoV-2, ma li conosciamo abbastanza per poter aprire anche alla vaccinazione eterologa? Quali sono le ombre che aleggiano su questi sieri?

I sieri a mRNA sviluppati da Pfizer e Moderna sono considerati le migliori armi in nostro possesso per combattere la diffusione del coronavirus e delle sue numerose varianti, sebbene sia ancora in fase di accertamento le presunte resistenze che alcuni di esse potrebbero avere nei confronti di alcuni vaccini.

Al pari dei vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson, anche quelli di Pfizer e Moderna presenterebbero tuttavia alcune zone d’ombra, sebbene a livello mediatico non abbiano suscitato clamore al pari dei primi due.

In alcuni paesi europei si sta facendo strada l’ipotesi di autorizzare la vaccinazione eterologa, ossia la somministrazione di due vaccini differenti al fine di aumentare la protezione contro la COVID-19. Anche l’ipotesi di una terza dose sembra prendere sempre più vita, ma siamo sicuri che i vaccini a mRNA non abbiano controindicazioni in questi due casi? Leggiamo cosa dicono gli esperti.

Vaccinazione eterologa e terza dose di siero, cosa sappiamo?

La COVID-19 rischia di divenire una malattia endemica, che può perciò ripresentarsi in futuro con caratteristiche anche molto diverse da quelle che conosciamo oggi. Dopotutto, è la nascita di numerosi ceppi di un virus l’elemento che ne permette la sopravvivenza in natura. Se ci pensiamo bene, anche il virus della comune influenza stagionale segue queste dinamiche.

Premesso ciò, in Europa e nel Mondo si parla sempre più della vaccinazione eterologa, e come accade spesso gli scienziati non si trovano tutti concordi riguardo questo punto. Alcuni studi avrebbero evidenziato un aumento della protezione in quei soggetti ai quali sono stati somministrati due vaccini diversi, tuttavia non manca chi nutre forti dubbi sulle veridicità di questi studi.

A mettere in allarme non sarebbe poi solo il discorso della protezione, ma anche l’elemento legato alle reazioni avverse, che a detta di alcuni esperti potrebbero verificarsi più spesso in caso di vaccinazione eterologa. Al momento però questa affermazione è ancora molto dibattuta.

I vaccini Pfizer e Moderna possono avere reazioni avverse che ignoriamo?

Numerosi studi hanno portato alla luce un elemento molto importante che riguarda i sieri a mRNA: non esistono correlazioni tra questi vaccini e i rari casi di trombosi registrate in una minima percentuale di soggetti vaccinati.

Nonostante ciò, anche i vaccini di Pfizer e Moderna possono portare alcuni reazioni avverse, che tuttavia nel 90% dei casi sono molto lievi. Negli scorsi mesi uno studio condotto in Israele aveva aperto all’ipotesi che vedeva il siero Pfizer come responsabile di alcune rare forme di miocardite riscontrate in alcuni adolescenti vaccinati. Bisogna però precisare che questi casi sono stati solamente 275 ogni 5 milioni di vaccinati.

I dubbi ovviamente restano, seppur sia impossibile negare il grande aiuto che i vaccini contro la COVID-19 stanno apportando nella lotta contro questa malattia.

Per il momento non resta che attendere che una serie di studi futuri faccia luce su quelle che fino a questo momento sono nella maggior parte dei casi solo ipotesi da confermare o smentire.

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