Sviluppo edilizio lento e annunci in calo. In Svizzera trovare casa in affitto è sempre più difficile

Matteo Casari

26/04/2023

26/04/2023 - 12:28

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In molte regioni del Paese, la durata media degli annunci per gli affitti è calata drasticamente negli ultimi due anni. Tendenza che, tuttavia, non è ancora stata riscontrata in Ticino.

Sviluppo edilizio lento e annunci in calo. In Svizzera trovare casa in affitto è sempre più difficile

Chi intende aggiudicarsi oggi un affitto in Svizzera deve fare più in fretta che mai. Il netto calo della durata di annunci unito alla lenta costruzione di nuovi immobili sta causando un ampio divario tra domanda e offerta. Il Ticino è tra le regioni in cui il mercato immobiliare è meno frenetico. Al contrario, certe zone dei Grigioni detengono il primato per minor durata media delle inserzioni.

Cresce il divario tra domanda e offerta

Secondo uno studio condotto dagli esperti del settore immobiliare di Credit Suisse, il mercato degli appartamenti in affitto continua la forte ripresa cominciata due anni fa. La solidità dell’economia svizzera contribuisce infatti a mantenere alta la domanda.
Ciò è particolarmente evidente guardando ai dati dell’immigrazione della popolazione straniera residente, aumentati di quasi un terzo nell’ultimo anno. Nei primi due mesi del 2023 si sono già registrati 19.400 afflussi netti, il 24,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Contemporaneamente, ci sono pochi segnali di un’imminente inversione di tendenza nell’attuale stagnazione delle costruzioni. Negli ultimi dodici mesi sono stati approvati 1.500 appartamenti in affitto in meno rispetto al periodo precedente. Di conseguenza il divario tra domanda e offerta sul mercato degli affitti si sta ulteriormente ampliando.

Meno annunci e durata di pubblicazione più breve

Allo stesso tempo, anche la durata delle inserzioni relative agli affitti resta in calo. Questo dato misura il periodo medio in cui un annuncio rimane pubblicato. Tra il 2016 e il 2020, la ricerca di un inquilino durava solitamente tra i 40 e i 50 giorni. Nella situazione attuale invece, un annuncio viene tolto dalla rete in media dopo soli 25 giorni. Chi vuole trovare l’appartamento dei suoi sogni deve quindi affrettarsi sempre di più.
Nonostante il netto calo di questo dato, in un confronto a lungo termine non si tratta di valori eccezionalmente bassi. Tra il 2015 e il 2020 infatti si è verificato un eccesso di offerta in molte località elvetiche, che di recente si è costantemente ridotto.

La differenza tra Cantoni


Tuttavia, la situazione varia molto a seconda dei mercati regionali. Uno sguardo alla durata degli annunci nei diversi cantoni conferma questo scenario: nella Svizzera romanda la ripresa del mercato degli alloggi in affitto è meno avanzata rispetto alla Svizzera tedesca.
In tutti i cantoni della parte occidentale del Paese, la durata delle inserzioni è stata vicina alla sua media di lungo periodo, nei cantoni di Neuchâtel, Giura e anche in Ticino è stata addirittura leggermente superiore. Al contrario, la durata degli annunci in molti cantoni della Svizzera tedesca è diminuita notevolmente rispetto alla media. Questo vale soprattutto per i cantoni Zugo (-71%), Svitto (-49%), Nidvaldo (-44%), Uri (-44%) e Grigioni (-57%).

Forti cali dell’offerta nelle regioni non urbane


Sorprendente è lo sviluppo di alcune regioni lontane dai grandi centri urbani, dove il tasso di offerta e la durata delle inserzioni hanno raggiunto in alcuni casi nuovi minimi storici. Negli ultimi dodici mesi ad esempio, la Valle del Reno grigionese, la regione intorno alla capitale di Coira, ha registrato la terza minore durata degli annunci di tutte le 110 regioni svizzere, stabilizzandosi attorno ai 10 giorni.
Tra le maggiori 20 regioni con la durata delle inserzioni più breve figurano anche regioni turistiche come Davos (14 giorni) e Briga, nel Vallese (21 giorni). In alcune zone di villeggiatura come queste si registra un’ulteriore pressione sul mercato degli alloggi, a causa del nuovo aumento della domanda di abitazioni secondarie e dell’effetto “smart working” causato dalla pandemia.

Aumento degli affitti nella Svizzera centrale

Il calo dell’offerta di abitazioni si riflette direttamente sull’andamento degli affitti. La crescita dei canoni ha subito un’accelerazione decisa negli ultimi tempi: nel 2022, gli affitti in offerta sono aumentati dell’1,6% in tutto il Paese. L’aumento maggiore, pari al +3,9%, si è registrato nella Svizzera centrale, mentre all’estremo opposto si trovano le regioni della Svizzera francese.
La zona del Lago di Ginevra, ad esempio, ha registrato solo una crescita del costo degli affitti del +0,3%, mentre nella Svizzera occidentale i canoni di locazione sono addirittura diminuiti leggermente (-0,2%). Poiché è improbabile che il divario tra domanda e offerta si riduca nel breve periodo, si prevede un’ulteriore crescita dei canoni di affitto in tutto il Paese (previsione 2023: +3,0%).

Cresce la tensione sul mercato


In conclusione, si può affermare che sono finiti i tempi in cui i proprietari si lamentavano dell’aumento degli sfitti e offrivano canoni mensili scontati. Chi è alla ricerca di un appartamento si trova sempre più spesso ad affrontare venti contrari a causa dell’offerta limitata e dell’incremento generale dei prezzi.
Tuttavia, secondo l’opinione degli esperti di Credit Suisse, nella maggior parte delle regioni oggi non c’è ancora carenza di alloggi. Dal punto di vista degli inquilini, più critico è il fatto che la tendenza alla penuria è destinata a continuare nei prossimi trimestri, con possibili rincari pronti a raggiungere anche le regioni che oggi hanno ancora un’offerta sufficiente di alloggi, tra cui il nostro cantone. Il motivo è che l’attività edilizia rimarrà probabilmente troppo ridotta nei prossimi anni rispetto al costante aumento della domanda sul mercato immobiliare.

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