L’analisi di Marcel Rohner, già ceo di Ubs, secondo cui risparmiatori e previdenza stanno correndo rischi sempre più grossi.
Il debito nel mondo? Qualcosa che riguarda anche la ricca Svizzera, e parecchio, se addirittura il presidente dell’Associazione svizzera dei banchieri Marcel Rohner, ex ceo di Ubs, ha deciso di scomodarsi e dire la sua. Il livello che ormai ha raggiunto è troppo elevato e rischia di avere conseguenze pesantissime, ha dichiarato infatti in un’intervista pubblicata oggi dal Blick.
L’inflazione come (brutta) via d’uscita
Come il debito pubblico complessivo si traduce nell’attualità spicciola del quotidiano? La parola che ritorna è sempre la stessa, sfortunatamente di moda in questi tempi. Secondo l’analisi di Rohner, in particolare gli stati con i debiti più elevati proverebbero a intervenire con lo strumento - poco efficace - dell’inflazione, le cui conseguenze si riflettono però sull’economia complessiva. A farne le spese maggiori, dice, i risparmiatori e la previdenza per la vecchiaia.
La vera soluzione: la crescita economica
Meglio puntare sulla crescita reale che sui correttivi, insomma. La ricetta è la solita, facile a dirsi e un po’ meno a farsi. Ma solo così il debito potrebbe essere ripagato e il problema debellato: attraverso maggiori entrate fiscali, che al momento, nel mondo, non sono purtroppo in vista. Lo spettro è piuttosto quello della recessione, che resta una minaccia incombente.
Il mercato immobiliare e gli oligarchi russi
In controtendenza, segnala però, la Svizzera, dove il debito è più basso che altrove grazie al freno posto all’indebitamento. Buona, secondo Rohner, anche la situazione sul mercato immobiliare. Qualche riflessione va anche al riguardo degli oligarchi russi con beni in Svizzera: alle banche l’invito a comportarsi con molta prudenza.
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