Amelia Anisovych, la bambina ucraina che con il suo canto commuove il mondo VIDEO

Chiara De Carli

22/03/2022

22/03/2022 - 11:45

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Diventata famosa per aver cantato la canzone del cartone animato "Frozen" in un bunker a Kiev, domenica sera si è esibita con l’inno nazionale ucraino durante un concerto di beneficenza in Polonia.

Amelia Anisovych, la bambina ucraina che con il suo canto commuove il mondo VIDEO

Capelli biondi, occhi lucidi, passo sicuro. Tra le sue mani stringe forte il microfono e non appena intona l’inno nazionale del suo Paese lascia tutti senza fiato. Pelle d’oca ed emozione per Amelia Anisovych la bambina ucraina di soli 7 anni, ospite speciale del concerto di beneficienza “Insieme con l’Ucraina”, svoltosi il 20 marzo scorso a Lodz, in Polonia. Insieme alla piccola cantante sul palco si sono esibiti diversi artisti polacchi e ucraini.

Le note di Frozen in un bunker a Kiev

Solo qualche settimana fa Amelia commoveva tutto il mondo, grazie al video postato su Twitter dalla giornalista locale Ankita Jain. Nelle immagini la bambina cantava “Let it go”, colonna sonora del film animato Frozen, in un rifugio antiaereo di Kiev, circondata da decine di altri sfollati.

Il ruolo di Tina Karol’

A portare la piccola sul palco è stata Tina Karol’, nota cantante ucraina e organizzatrice dell’evento. In rete circola il video dell’apertura del concerto di beneficienza, ma durante la serata del 20 marzo, pare che la Amelia si sia esibita anche in altre performance. Tina Karol’ nei giorni scorsi aveva annunciato che avrebbe sostenuto esercito e popolo ucraino, oltre a voler realizzare il sogno della piccola Amelia: cantare insieme alla sua beniamina.

Il coraggio di Amelia

Tina Karol’ ha poi dichiarato al programma televisivo Snidanok di essere stata profondamente colpita dal coraggio di Amelia. Piccola cantante che con la sua temerarietà ha cercato di risollevare gli animi dei suoi connazionali, rifugiati con lei in un bunker antiaereo. Amelia oggi rappresenta il popolo ucraino, impavido e non disposto a cedere di fronte all’invasore. In nome della propria libertà.

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