Dopo una settimana da dimenticare, l’ultimo giorno di scambi si prospetta in terreno positivo. sulla scia di Wall Street.
All’indomani della pubblicazione dei dati sull’inflazione Usa che si sono dimostrati peggiori di quanto prospettato, gli indici delle piazze economiche mondiali tentano il rimbalzo. I prezzi al consumo negli Stati Uniti a settembre sono rimasti vicino ai massimi degli ultimi 40 anni, registrando un aumento dell’8,2% su base annua. A rassicurare gli investitori di Wall Street, il fatto che l’inflazione abbia leggermente rallentato rispetto ad agosto (+8,3%), dando merito alla politica monetaria restrittiva messa in atto dalla Federal Reserve (Fed). Verso la fine della seduta, dunque, gli indici della piazza americana hanno invertito l’andamento e concluso in terreno positivo. A Tokyo gli indici hanno chiuso in ripresa, si prospetta dunque una giornata nelle cifre verdi anche per le altre piazze economiche.
Borsa Svizzera
La piazza di Zurigo si avvia in positivo, con lo SMI che, alle 9.13, sta guadagnando l’1,43% a 10.374,00 punti, così come lo SPI in crescita dell’1,1%, a 10’338.29 punti.
Borse europee
Anche sulle piazze europee l’umore è positivo. Alle 9.14, il FTSE MIB è in crescita dell’1,69%, il DAX dell’1,81%, mentre il CAC 40 dell’1,72%. Anche a Londra gli scambi sono in positivo, con il FTSE 100 che è in ripresa dell’1,42%.
Wall Street
Dopo l’annuncio dei dati sull’inflazione, la Federal Reserve si prepara per un nuovo-maxi rialzo dei tassi di interesse a novembre che dovrebbe attestarsi a un incremento di 0,75 punti percentuale.
Il Dow Jones ha chiuso guadagnando il 2,83%, lo S&P500 il 2,6%, e il Nasdaq il 2,23%.
Borse asiatiche
Ampio guadagno per la piazza di Tokyo, soprattutto per il comparto tecnologico. L’indice Nikkei ha chiuso in crescita del 3,38% a 27.125,00 punti.
Si conclude positivamente anche la settimana per gli indici cinesi, dopo l’andamento indeciso degli ultimi giorni. Il sentiment positivo è stato dettato dai prezzi al consumo (a settembre a +2,8%) leggermente inferiori rispetto alle aspettative, mentre i prezzi alla produzione a settembre sono aumentati più lentamente rispetto agli ultimi quasi due anni. Confrontando l’inflazione cinese con i valori mondiali rimane piuttosto bassa, l’Hang Seng chiude dunque in positivo, segnando un guadagno dell’1,56%, lo Shenzen del 2,58%, il China A50 del 2,39%. In Australia, lo S&P/ASX 200 conclude gli scambi su dell’1,75%.
Gas e petrolio
Prezzo del greggio in salita, con i futures Brent in consegna a dicembre a 94,66 dollari al barile (+0,10%), mentre i futures WTI in consegna a novembre sono a quota 89,47 dollari al barile (+0,14%). Ad Amsterdam, i futures del gas consegna a novembre sono scambiati a 149,5 euro/megawattora in calo del 2,8%.
Mercato valutario
Sul fronte del mercato valutario, si rafforza il dollaro sulle principali monete mondiali: USD/CHF a 0,9986 franchi, EUR/USD a 0,9764 dollari, USD/RUB a 63,3403 rubli. EUR/CHF a 0,9748 franchi, CHF/JPY a 147,90 yen, CHF/RUB 63,34 rubli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter