Le borse europee e americane cominciano la settimana in perdita. Il simposio dei banchieri di Jackson Hole e il prevedibile imminente annuncio della Fed su un’ulteriore stretta monetaria non permette il decollo delle principali piazze bancarie mondiali. Le borse cinesi in controtendenza positiva, grazie al taglio dei tassi del governo.
Borsa Svizzera
Avvio di settimana negativo per la piazza di Zurigo. Alle 9,05, lo SMI era a quota 11.131,07 punti, per quella che è una variazione al ribasso dello 0,23%; lo SPI segna ugualmente una perdita dello 0,24%, a 14.374,63 punti.
Borse europee
Tutte le borse europee hanno aperto la giornata in perdita. Il FTSE MIB registra un ribasso dello 0,54%. Anche il DAX è in calo dello 0,41%, così come il CAC 40 segna una perdita dello 0,71%. A Londra, il FTSE 100 cede lo 0,26%.
Wall Street
Il simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, in arrivo da giovedì, e il timore che il numero uno della Federal Reserve, Jackson Powell, annuncerà un proseguimento della stretta monetaria per combattere l’inflazione, hanno causato un forte ribasso dei punti delle principali borse americane nella giornata di venerdì.
Il Dow Jones ha concluso gli scambi con una decrescita dello 0,86%. Fanno peggio invece sia lo S&P500 che chiude a -1,29%, ma soprattutto il Nasdaq che registra un -2,01%.
Borse asiatiche
Chiusura in negativo anche sul fronte giapponese, dove a Tokyo l’indice Nikkei, conclude gli scambi a -0,54% a 28.934,50 punti.
Le uniche chiusure in positivo della giornata arrivano dalla Cina: gli investitori sono sollevati dal taglio dei tassi messo in atto dalla Banca centrale. A Shanghai, l’indice China A50 chiude in rialzo dello 0,60%, così come lo Shenzhen dello 0,89%. Nella vicina Hong Kong tira un’aria diversa, dove l’Hang Seng, chiude in perdita dello 0,29%. In Australia, lo S&P/ASX 200 è in ribasso dell’1,29%.
Gas e petrolio
Per quanto riguarda il prezzo del greggio, i futures Brent in consegna ottobre che si assestano a 95,49 dollari al barile (-1,30%), mentre i futures WTI sono a quota 88,89 dollari al barile (-1,71%). Rimane incontrollabile invece la crescita del prezzo del gas: ad Amsterdam i futures sul gas in consegna settembre sono scambiati a 268,800 euro/megawattora (+9,92%).
Mercato valutario
Sul fronte del mercato valutario: USD/CHF a 0,9591 franchi, EUR/USD a 1,0018 dollari, USD/RUB a 59,5594 rubli. EUR/CHF a 0,9607 franchi, CHF/JPY a 142,73 yen, CHF/RUB 62,15 rubli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter